“Occorre ponderare tutte le decisioni che attengono la concessione dei permessi in materia di ricerche petrolifere, e solo attraverso una precisa previsione normativa diretta a sospendere tutte le funzioni amministrative di competenza regionale concernenti il conferimento di permessi di prospezione, le istanze di permesso per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio regionale, si creeranno le condizioni ottimali per effettuare quella doverosa riflessione”. E’ quanto sostengono i consiglieri regionali Francesco Mollica (Fpc) e Marcello Pittella (Pd), che hanno presentato una proposta di legge avente ad oggetto le procedure concernenti le funzioni amministrative in materia di idrocarburi. La proposta di legge, “resasi necessaria per l’ulteriore ondata di richieste di ricerche petrolifere nella nostra regione – sostengono i due consiglieri - nasce a seguito di un’attenta e ponderata riflessione sul confine oltre il quale le estrazioni petrolifere superano il vantaggio economico per il territorio. Si consideri, infatti, il mutato ruolo assunto dalle Regioni in base al contesto normativo che, a partire dal decreto legislativo n. 112/98 e passando per il modificato titolo V della Costituzione, ha attribuito più dettagliate ed incisive funzioni amministrative alle Regioni in materia di rilascio di permessi di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio degli idrocarburi, sancendo l’intesa tra lo Stato e le Regioni. Occorre quindi che le Regioni diventino protagoniste delle decisioni che devono essere prese d’intesa con il governo centrale. E per fare in modo che le decisioni siano prese nell’interesse generale del territorio e dei cittadini, occorre che si prenda coscienza e cognizione specifica dell’impatto che le estrazioni hanno avuto sul nostro territorio e di quelle che si vuole che abbiano”. La proposta di legge, affermano ancora Mollica e Pittella, “è diretta a fornire alle istituzioni i tempi per procedere ad effettuare tutte le ricognizioni e le valutazioni indispensabili a fare in modo che la questione idrocarburi venga gestita per garantire occupazione e sviluppo, senza rinunciare alla tutela del territorio e delle sue peculiarità”. La proposta, inoltre, “così come condivisa, almeno sulla stampa, da parte dell’assessore regionale all’Ambiente è l’unico strumento che mette la Regione Basilicata nelle condizioni di governare i processi dai quali viene esclusa, attraverso gli ultimi atti approvati o in via di approvazione definitiva dal governo nazionale”. “E’ superfluo ribadire – concludono Mollica e Pittella – che l’approvazione di questa proposta di legge metterà il territorio in condizioni di non subire azioni vessatorie in una materia così delicata deve essere invece, condivisa, accettata e compartecipata”.