Venerdì, 14 Novembre 2008 00:00

PSICOLOGIA ALLA ASL DI MATERA

Si sviluppa nella Asl 4 di Matera l’attività di psicologia sia in ambito ospedaliero che nei Servizi territoriali con l’impiego di 8 psicologi con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. La disponibilità di nuove professionalità – riferisce una nota dell’Asl 4 - crea le condizioni per rispondere efficacemente ai bisogni emergenti, implementando nuove attività. Oltre ai Servizi territoriali in cui gli psicologi hanno un ruolo “storico” è sempre più avvertita l’esigenza di ampliare il ventaglio di attività offerte con nuove attività, che rispondono a nuove domande di salute. Una domanda di psicologia, quindi, da parte dei cittadini sempre più pressante e supportata anche da quanto previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).

 

PSICOLOGIA ALLA ASL DI MATERA

Si sviluppa nella Asl 4 di Matera l’attività di psicologia sia in ambito ospedaliero che nei Servizi territoriali con l’impiego di 8 psicologi con contratto di collaborazione coordinata e continuativa. La disponibilità di nuove professionalità – riferisce una nota dell’Asl 4 - crea le condizioni per rispondere efficacemente ai bisogni emergenti, implementando nuove attività. Oltre ai Servizi territoriali in cui gli psicologi hanno un ruolo “storico” è sempre più avvertita l’esigenza di ampliare il ventaglio di attività offerte con nuove attività, che rispondono a nuove domande di salute. Una domanda di psicologia, quindi, da parte dei cittadini sempre più pressante e supportata anche da quanto previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). Ma oltre a questi aspetti, che caratterizzano un arricchimento dell’offerta già in essere, si tratta di implementare anche nuove attività quali la prevenzione della salute di comunità, del benessere sui luoghi di lavoro, in collaborazione con le organizzazioni presenti sul territorio. “La Direzione aziendale - afferma il commissario della Asl 4, Domenico Maroscia - vuole rispondere ai bisogni emergenti di un’assistenza qualitativa dei cittadini-pazienti nei processi di cura, integrando l’assistenza medico infermieristica con competenze professionali specifiche, recependo le indicazioni accreditate dalla letteratura internazionale circa il ruolo e l’importanza dei fattori psicologici nella gestione della malattia da parte del paziente, per un miglioramento qualitativo della degenza, favorendo un migliore recupero della salute. E’ una sperimentazione importante nel miglioramento dei servizi e delle prestazioni che l’ospedale e la medicina del territorio possono dare a un corretto approccio alla malattia e ai percorsi di cura. L’attività psicologica progettuale che si vuole sperimentare, in sinergia e collaborazione con le altre figure sanitarie che operano nelle nostre strutture, ci tornerà utile, per valutare ai fini di un miglioramento dei percorsi di cura, l’ampliamento dell’offerta dei servizi alla persona”. “L’azione – sostiene il direttore sanitario Vito Gaudiano - e la presenza degli psicologi nei servizi, sia territoriali che ospedalieri, rappresenta un approccio globale nella cura della persona. L’apporto degli psicologi rappresenta una fase qualificante nel sistema delle relazioni tra operatori, pazienti e familiari, che può contribuire in maniera organica ad affrontare tutti i problemi che la cura di una malattia comporta”.  “La scelta della Direzione aziendale - conclude Isidoro Gollo, direttore della Struttura di Psicologia - di potenziare la presenza di psicologi nei servizi, sia territoriali che ospedalieri, attraverso l’utilizzo mirato di psicologi è un segnale concreto della volontà aziendale di rispondere ad una domanda precisa che viene dagli stessi pazienti, oltre che dal personale sanitario. Rispetto al passato i pazienti, oltre ad essere più informati sulla complessità delle cure richiedono sempre più una “assistenza globale. Il personale sanitario è sempre più consapevole che davanti a malattie complesse, invalidanti, il ricorso a tecnologie o il “semplice” trattamento di patologie d’organo richiedono un supporto adeguato alla sfera psicologica del paziente oltre che dei familiari”.
 

Letto 289 volte