Domenica, 09 Novembre 2008 00:00

UNIMPRESA ROSA SULLA CRISI

I dati che in questi giorni sono stati pubblicati dall’ISTAT fotografano una situazione di crisi e di difficoltà del nostro Paese in cui ben il 13,6% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà, mentre un altro 20% è a rischio, mentre la maggioranza delle famiglie rientra a stento nella media italiana che definita da un reddito di 1900 euro al mese. E’ inutile dire che il divario nord sud del paese è aumentato, mentre è ripresa forte l’emigrazione dei giovani laureati e diplomati verso il Nord e verso altre mete europee, come dichiarato dal Presidente della Regione,Niki Vendola. A livello territoriale, le famiglie povere si concentrano soprattutto nel Sud. Nel Mezzogiorno è povero il 22,5 per cento delle famiglie.
UNIMPRESA ROSA SULLA CRISI
I dati che in questi giorni sono stati pubblicati dall’ISTAT fotografano una situazione di crisi e di difficoltà del nostro Paese in cui ben il 13,6% delle famiglie vive al di sotto della soglia di povertà, mentre un altro 20% è a rischio, mentre la maggioranza delle famiglie rientra a stento nella media italiana che definita da un reddito di 1900 euro al mese. E’ inutile dire che il divario nord sud del paese è aumentato, mentre è ripresa forte l’emigrazione dei giovani laureati e diplomati verso il Nord e verso altre mete europee, come dichiarato dal Presidente della Regione,Niki Vendola. A livello territoriale, le famiglie povere si concentrano soprattutto nel Sud. Nel Mezzogiorno è povero il 22,5 per cento delle famiglie. Facendo il confronto con l'intero Paese, al Sud risiede il 65 per cento delle famiglie povere, mentre nel Centro-Nord meno di sette famiglie su cento lo sono. Nel Mezzogiorno inoltre, "a una più ampia diffusione del fenomeno si associa una maggiore gravità: le famiglie povere presentano una spesa media mensile equivalente di circa 774 euro, rispetto ai 797 e 818 osservati per il Nord e il Centro"dati forniti dall’osservatorio Unimpresa Puglia. Una spirale prevedibile – dice la presidente di Unimpresa Rosa Barbara Ciervo - ma che nessuno ha voluto fermare per tempo e oggi si incominciano a snocciolare un po' di numeri in negativo, specie in due regioni come la Puglia e Basilicata dall'economia sempre sull'«orlo di».Il Pil italiano arretrera' dello 0,3% nel 2009 e a pagare il prezzo piu' alto della crisi sara' il Mezzogiorno: -0,6% l'andamento del Pil previsto in quest'area, con Basilicata (-0,9%), Molise, Puglia e Calabria. In questo difficile contesto si inserisce la autorevole indicazione della Banca Europea che avverte i paesi dell’Unione che la inflazione in un anno è raddoppiata, passando dal 1,7% al 3,6%. L’inflazione nel nostro Paese – aggiunge - è percepita in aumento del 20%. Inflazione alta, salari bassi, consumi in diminuzione, tasse alte, perdita di posti di lavoro, rischio di recessione grave per il nostro paese. Per quanto riguarda i mutui, quelli veramente in sofferenza, vale a dire a rischio di sequestro dell’immobile per morosità, sono 300.000, mentre quelli stipulati con mutui a tasso variabile sono due milioni. Questo provvedimento, più che sostenere il reddito delle famiglie sembra aiutare le banche a sostenere i mutui stipulati ed a far ripartire il mercato immobiliare, come emerso dai dati forniti in occasione del seminario sul mondo immobiliare promosso da Unimpresa, da sempre settore trainante della finanza e della Borsa italiana. Anche la misura della detassazione degli straordinari – conclude Ciervo - è più indirizzata verso i lavoratori delle piccole imprese e non tanto per quelli delle grandi fabbriche, legati a ritmi di catene di montaggio che non possono andare oltre i turni stabiliti.
 
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