Venerdì, 07 Novembre 2008 00:00

INDUSTRIA: SERVONO PROPOSTE CONCRETE

“E’ di questi giorni la pubblicazione degli ultimi dati sull’andamento del settore auto e metalmeccanico in generale . Dati molto preoccupanti che non fanno pensare ad una ripresa almeno per i prossimi 12 mesi con effetti consistenti anche negli altri settori produttivi soprattutto se consideriamo che, come noto, il 60 per cento dell’attività manifatturiera nel nostro paese ruota intorno al settore dell’automotive”. Ad affermarlo in una nota è il presidente del Comitato di ordinamento istituzionale per le Politiche del Lavoro, Giannino Romaniello.
INDUSTRIA: SERVONO PROPOSTE CONCRETE
“E’ di questi giorni la pubblicazione degli ultimi dati sull’andamento del settore auto e metalmeccanico in generale . Dati molto preoccupanti che non fanno pensare ad una ripresa almeno per i prossimi 12 mesi con effetti consistenti anche negli altri settori produttivi soprattutto se consideriamo che, come noto, il 60 per cento dell’attività manifatturiera nel nostro paese ruota intorno al settore dell’automotive”. Ad affermarlo in una nota è il presidente del Comitato di ordinamento istituzionale per le Politiche del Lavoro, Giannino Romaniello. “Un quadro preoccupante – continua - anche per la nostra regione dove oltre al comprensorio di Melfi, nelle altre aree industriali operano aziende metalmeccaniche fornitrici di prodotti di primo e secondo impianto. Infatti, oltre agli annunci di chiusura (Daramic, Mondial Piston, Panasonic solo per citarne alcune) si stanno registrando contrazioni consistenti di attività con il rischio di esuberi pari a circa 1000 posti di lavoro. Quadro confermato dai dati relativi alla Cig del secondo semestre 2008 rispetto allo stesso periodo del 2007 che potrebbe far registrare un ulteriore incremento del monte ore nel corso del 3° e 4° semestre con, appunto, conseguenze catastrofiche sulle produzioni delle aziende che operano in Regione con riflessi anche sull’andamento dei consumi. Di fronte a questo scenario - prosegue - occorre definire una strategia condivisa da tutte le parti sociali della Regione finalizzata ad attuare misure e strumenti, anche straordinari per fronteggiare questa fase. Utilizzare tutte le risorse degli ammortizzatori sociali al fine di evitare dismissioni produttive e riduzioni di personale. A queste prime azioni, bisogna far seguire le adozioni di provvedimenti a favore delle piccole e medie imprese, finalizzati a sostenere la valorizzazione dei lavoratori occupati, l’innovazione tecnologica ed il risparmio energetico. Si tratta di capitoli su cui tutte le parti devono essere chiamate a discutere per concorrere al loro ampliamento e sviluppo. Auspico – conclude - come sta avvenendo in altre regioni, che si costituisca un gruppo di lavoro ristretto, ma rappresentativo di tutte le componenti della società per far fronte comune ed evitare una ulteriore contrazione/riduzione della struttura produttiva della regione”.
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