Giovedì, 27 Giugno 2013 02:19

O FORTUNA

E’ un testo goliardico del 13mo secolo, ma rappresenta una delle più poderose “musicazioni” che la storia della poesia ricordi, insieme alla consorella “In Taverna”. Karl Orff ne fece uno strumento di grande spessore musicale, dando anima e note a versi che, altrimenti, sarebbero stati sconosciuti ai più. Nell’imminenza dell’esecuzione nella città di Matera, abbiamo deciso di donarvi il testo (tratto da Wikipedia), nella doppia versione latina e italiana. Ave atque vale.

 

 

O Fortuna (Latino) 

Traduzione italiana 

O Fortuna
velut luna
statu variabilis,
semper crescis
aut decrescis;
vita detestabilis
nunc obdurat
et tunc curat
ludo mentis aciem,
egestatem,
potestatem
dissolvit ut glaciem.

Sors immanis
et inanis,
rota tu volubilis,
status malus,
vana salus
semper dissolubilis,
obumbrata
et velata
mihi quoque niteris;
nunc per ludum
dorsum nudum
fero tui sceleris.

Sors salutis
et virtutis
mihi nunc contraria,
est affectus
et defectus
semper in angaria.
Hac in hora
sine mora
corde pulsum tangite;
quod per sortem
sternit fortem,
mecum omnes plangite!

O Sorte
come la luna
tu sei variabile,
sempre cresci
o decresci;
la vita odiosa
ora indurisce
e ora conforta,
per gioco, l'acutezza della mente;
miseria,
potenza
dissolve come ghiaccio

Sorte possente
e vana,
cangiante ruota,
maligna natura,
vuota salvezza
che sempre si dissolve,
oscura
e velata
me pure sovrasti;
ora al gioco
di te scellerata
porgo la schiena nuda.

Destino di salute
e di virtù
ora mi è avverso,
indebolito
e sconfortato
sempre schiavo.
In quest'ora
senza indugio
le vostre corde fate suonare;
poiché a caso
prostra un forte,
con me tutti piangete!

Letto 410 volte