Giovedì, 30 Ottobre 2008 00:00

LA CONCESSIONE DEL PARCHEGGIO

Parafrasando, per il solo titolo, il grande Andrea Camilleri, riceviamo e pubblichiamo una riflessione del già consigliere comunale Michele Paterino sulla concessione della gestione dei parcheggi pubblici a Matera. Bene ha fatto il Consiglio comunale a non approvare la proposta di aumento di oltre il 40% della “Tassa Blu” sui parcheggi a pagamento che risultava inaccettabile e ingiustificata sotto tutti i punti di vista. Sarebbe stato veramente troppo per i cittadini materani dopo l’ aumento di circa il 300% dell’addizionale irpef comunale che preleva dalle buste paga dei lavoratori e dei pensionati somme significative, in considerazione della difficile situazione socio-economica che si sta attraversando...
LA CONCESSIONE DEL PARCHEGGIO
Parafrasando, per il solo titolo, il grande Andrea Camilleri, riceviamo e pubblichiamo una riflessione del già consigliere comunale Michele Paterino sulla concessione della gestione dei parcheggi pubblici a Matera
Bene ha fatto il Consiglio comunale a non approvare la proposta di aumento di oltre il 40% della “Tassa Blu” sui parcheggi a pagamento che risultava inaccettabile e ingiustificata sotto tutti i punti di vista. Sarebbe stato veramente troppo per i cittadini materani dopo l’ aumento di circa il 300% dell’addizionale irpef comunale che preleva dalle buste paga dei lavoratori e dei pensionati somme significative, in considerazione della difficile situazione socio-economica che si sta attraversando, sopportare anche un aumento delle tariffe orarie dei parcheggi a pagamento che ripeto non trovava nessuna giustificazione. E’ bene ricordare che l’istituzione e la gestione delle strisce blu dovrebbe essere un sistema attuato esclusivamente per regolamentare il traffico in determinate zone della città e non trasformarsi in un sistema vessatorio ai danni dei cittadini materani. La sosta a pagamento va intesa esclusivamente come un servizio pubblico finalizzata a favorire la rotazione dei posti auto non già un modo per far fare soldi alle società private. Il che implica che il sistema della sosta tariffata non deve essere assoggettato a logiche di tipo imprenditoriale o meramente lucrativo, ma indirizzato esclusivamente ad interventi per migliorare la mobilità urbana. E’ evidente che la rotazione dei posti auto in modo particolare nei parcheggi in superficie nel centro storico si può conseguire sia attraverso l’applicazione di una tariffa oraria ma anche attraverso l’utilizzo del disco orario che è uno strumento meno discriminatorio atteso che non fa differenza tra ricchi e poveri. Tornare al disco orario e fare multe salate ai trasgressori non sarebbe stata una cattiva idea.Va evidenziato che diversi giudici di pace hanno annullato multe irrogate in zone dove sono stati istituiti parcheggi a pagamento senza assicurare nelle medesime aree adeguati spazi da destinare a parcheggi gratuiti.Invece di ridursi a discutere degli indirizzi del bando in prossimità della scadenza sarebbe stato opportuno iniziare prima la discussione al fine di poter approfondire alcuni aspetti non solo della gestione dei parcheggi a pagamento ma una discussione più in generale della mobilità urbana prevedendo un piano razionale di gestione integrata del traffico (parcheggi/trasporto pubblico urbano). Utile sarebbe stato anche fornire al Consiglio comunale, prima di deliberare gli indirizzi per il nuovo bando di gara di gestione dei parcheggi, elementi relativi alle gestioni pregresse dei singoli parcheggi coperti ed in superficie che sono di proprietà comunale (entrate derivanti dalla sosta oraria, da abbonamenti di residenti, entrate da sanzioni; spese per la gestione del personale, spese generali, etc.etc.) dati in concessione a società private che riscuotono i relativi proventi dai cittadini e che non hanno mai presentato dei rendiconti alla Amministrazione pur trattandosi di denaro pubblico derivante dai contribuenti. Sono sicuro che in questi anni la gestione dei parcheggi pubblici ha prodotto per la società concessionaria utili per diverse centinaia di migliaia di euro.Per quanto riguarda in particolare gli indirizzi contenuti nella delibera si osserva che : manca nell’atto di indirizzo il vincolo di destinazione per gli introiti derivanti dalla gestione dei parcheggi che detratti dei costi di gestione dovrebbero avere un preciso vincolo di destinazione (migliorie stradali per la fluidificazione del traffico, la messa in sicurezza, la creazione di nuovi parcheggi) e non come avviene da anni destinati a pagare le cosiddette spese correnti, molto spesso di natura clientelare.Non risultano fissati in modo inequivocabile le tariffe per abbonamenti giornalieri/settimanali/mensili/annuali atteso che tale possibilità rimane una facoltà della società aggiudicataria e le agevolazioni previste per i residenti, commercianti e dipendenti (40% del costo orario) sono insufficienti e comunque rappresentano un costo non trascurabile per chi deve raggiungere tutti i giorni la propria abitazione, la propria attività commerciale o lavorativa.Come pure necessario era la precisazione nell’atto di indirizzo che la procedura di aggiudicazione con il metodo dell’offerta economicamente vantaggiosa deve prevedere una valutazione preponderante del’offerta economica e solo minimale per la parte progettuale atteso la evidente semplicità di gestione del servizio dei parcheggi, per evitare che si possa procedere ad aggiudicare la gestione dei parcheggi a società che pur presentando un’ offerta economicamente più bassa possano ottenere su valutazioni del tutto discrezionali della commissione punteggi elevati sulla valutazione della “qualità progettuale”, con una perdita di entrate per il Comune di diverse centinaia di migliaia di euro all’anno (situazione già verificatasi in passato). Anche per quanto riguarda il canone annuale posto a base d’asta pari ad euro 140,00 per ogni posto auto /autobus mi sembra assai contenuto atteso nella gara precedente (2003) con la stessa tariffa oraria di 0,70 euro sette ditte su otto partecipanti hanno offerto un canone annuo per posto auto che superava i 350,00 euro. Anche l’offerta economica che si aggiudicò la gara ancora precedente (1999/2000) risulta essere superiore al canone annuale a base d’asta proposto. Non è stato previsto nell’atto di indirizzo l’esclusione dalla partecipazione alla gara di tutte quelle società che in forma diretta o associata hanno contenziosi con l’amministrazione comunale. Era opportuno prevedere come obbligo quello di garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali (allegare elenco del personale con rispettive qualifiche) e non come premialità aggiuntiva all’offerta economica. Con l’aggiunta dei 545 parcheggi di viale delle nazioni Unite (totale 1.597) sarebbe stato opportuno fissare dei parametri di rapporto tra numero di addetti e posti auto dati in concessione.Sarebbe stato opportuno un maggiore approfondimento sulla possibilità di evitare l’applicazione di sanzioni per irregolarità del sosta in particolare nei parcheggi a pagamento in superficie prevedendo l’applicazione di ammende (occupazione abusiva di suolo pubblico) e non di sanzioni del codice della strada. La soluzione ottimale sarebbe stata quella di prevedere che i parcheggi in superficie vengano costantemente presidiati dagli addetti in modo che i cittadini utenti possano ricevere tutta l’assistenza dovuta. Sino ad oggi il personale delle società concessionarie addetto al servizio invece di assistere l’utenza sono stati utilizzati esclusivamente per funzioni di controllo finalizzate a sanzionare gli automobilisti in difetto. A giudicare dagli indirizzi deliberati dal consiglio comunale relativamente al bando relativo alla raccolta dei rifiuti solidi urbani prima e ora su quello relativo alla gestione dei parcheggi pubblici, si può affermare senza ombra si dubbio che invece di fare dei passi in avanti per quanto riguarda il miglioramento dei servizi e la salvaguardia di interessi collettivi, si sono fatti dei passi indietro in quanto dagli indirizzi approvati dal Consiglio emergerebbe una filosofia di fondo tutta orientata a favorire più gli interessi privati che quelli della comunità.
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