Martedì, 28 Ottobre 2008 00:00

LA SOGIN RIFERISCA IN PARLAMENTO

“Le conclusioni del Tavolo della Trasparenza alla Regione Basilicata con il cronoprogramma di interventi da parte della Sogin di dismissione delle 64 barre di uranio stoccate nel Centro Enea di Rotondella richiedono un passaggio nelle competenti Commissioni parlamentari, tra le quali la Commissione Ambiente del Senato, innanzitutto perché è necessario chiarire come e quando avverrà il loro “viaggio finale” dalla Trisaia di Rotondella”. A sostenerlo è il sen. Egidio Digilio (Pdl), componente della Commissione Ambiente del Senato, per il quale “responsabili ed esperti della Sogin devono chiarire ancora molti punti oscuri sia sulle modalità che sui tempi della nuova “mission” che il Governo le ha affidato.
LA SOGIN RIFERISCA IN PARLAMENTO
“Le conclusioni del Tavolo della Trasparenza alla Regione Basilicata con il cronoprogramma di interventi da parte della Sogin di dismissione delle 64 barre di uranio stoccate nel Centro Enea di Rotondella richiedono un passaggio nelle competenti Commissioni parlamentari, tra le quali la Commissione Ambiente del Senato, innanzitutto perché è necessario chiarire come e quando avverrà il loro “viaggio finale” dalla Trisaia di Rotondella”. A sostenerlo è il sen. Egidio Digilio (Pdl), componente della Commissione Ambiente del Senato, per il quale “responsabili ed esperti della Sogin devono chiarire ancora molti punti oscuri sia sulle modalità che sui tempi della nuova “mission” che il Governo le ha affidato. Il “pacchetto energia” prevede infatti la nascita dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare, la sostituzione dell’Enea con un nuovo Ente che avrà diversi e più ampi compiti, il commissariamento della Sogin che tra l’altro proprio in attesa della nomina di un commissario e due vice commissari dovrebbe dimostrare più cautela in impegni assunti addirittura al 2013, tenuto conto che da un giorno all’altro arriveranno le nomine governative. Ma – afferma il senatore del Pdl – la Sogin non può limitarsi a fornire informazioni su cosa farà nel Centro Enea di Rotondella se non è in grado di riferire su come “smaltirà” il materiale radioattivo della Trisaia insieme a quello custodito negli altri impianti italiani. Di qui la necessità di un raccordo con l’Agenzia per la sicurezza nucleare perché il Governo e la maggioranza parlamentare non hanno alcuna intenzione di ripetere gli errori del passato e vogliono dare una svolta rispetto alle precedenti gestioni del “nucleare”. C’è infine la questione della spesa. Abbiamo bisogno di avere informazioni complete – conclude Digilio – sull’intera operazione che costerà oltre 200 milioni di euro e che deve avere ricadute sul piano imprenditoriale ed occupazionale direttamente nella nostra regione”.
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