Lunedì, 14 Gennaio 2013 09:06

LA MIA PATRIA

Carmine Donnola riesce sempre a stupirci. E quando lancia acuti strali contro i politicanti e i loro immarcescibili sederi attaccati alle poltrone e, felicemente insolito, quando dedica alla nostra malconcia nazione, un inno di alta luminosità e bellezza. Magari preceduto da una serie di versi sofferti e doloranti, come indelebili lividi sull'anima. Ve li propongo, per dissetarci alla fonte di Euterpe.

Si dondola il peccato

Al cogliere del fatto 

Quante volte ancora

debbo morire

per vivere un giorno 

Gli occhi vogliono

Guardare il mondo

La luce che splende

Non la tempesta

Che trascina il silenzio

 

La mia Patria

 

Italia mia

Italia bella

Italia cara

con tre colori

ti sei sparsa nel mondo

 

Desiderosa di pace

nel volto deserto

schiavo di guerra

cerchi la via che porta

alla fine dell’odio infinito

 

Pozzi sorgenti

scuole ospedali

Italia bella i campi d’Africa

hanno semi da te piantati

innaffiati da gemme

di missionari e soldati

 

Divisa bianca

anche nel buio

irradi di luce

 

Nel grembo riscaldi

rifugiati e profughi

solidale porgi l’ombrello

a chi vive all’indietro

 

Anno novecento

pipa e mondiali patria e morale

Presidente partigiano

Alfredino volevi salvare

 

Verde speranza

bianco purezza

rosso ardore

tre colori ci riempiono d’onore

                                                                                                                           Carmine Donnola

Letto 465 volte