Sabato, 18 Ottobre 2008 00:00

L' AIAB DI BASILICATA SU IMPEGNI PROTOCOLLO KYOTO

"Dopo l'interessante convegno svoltosi nei giorni scorsi scorsa presso l'Istituto professionale per l'agricoltura e l'ambiente " G. fortunato" di Potenza dove si annunciava l'imminente adozione del pacchetto clima da parte dei paesi UE invece il tutto slitta di qualche mese, non senza polemiche, per consentire una ricognizione sul rapporto costi-benefici". Lo afferma, in un comunicato stampa, Terenzio Bove, presidente dell'Aiab Basilicata. Il pacchetto clima punta ad applicare le decisioni assunte all'unanimità dai 27 nel marzo dello scorso anno e che prevedono, entro il 2020, una riduzione del 20% di emissioni di gas nocivi rispetto ai livelli del 1990, un aumento del 20% di consumi da energie rinnovabili e un incremento del 20% dell'efficienza energetica.

L' AIAB DI BASILICATA SU IMPEGNI PROTOCOLLO KYOTO

"Dopo l'interessante convegno svoltosi nei giorni scorsi scorsa presso l'Istituto professionale per l'agricoltura e l'ambiente " G. fortunato" di Potenza dove si annunciava l'imminente adozione del pacchetto clima da parte dei paesi UE invece il tutto slitta di qualche mese, non senza polemiche, per consentire una ricognizione sul rapporto costi-benefici". Lo afferma, in un comunicato stampa, Terenzio Bove, presidente dell'Aiab Basilicata. Il pacchetto clima punta ad applicare le decisioni assunte all'unanimità dai 27 nel marzo dello scorso anno e che prevedono, entro il 2020, una riduzione del 20% di emissioni di gas nocivi rispetto ai livelli del 1990, un aumento del 20% di consumi da energie rinnovabili e un incremento del 20% dell'efficienza energetica. Il Commissario Ue Dimas, nel frattempo, annuncia dati positivi sul rispetto del protocollo di Kyoto da parte dell’Europa. L’Ue e gran parte degli Stati membri sono sulla buona strada per quanto riguarda il rispetto degli impegni assunti a Kyoto di ridurre o limitare le emissioni di gas serra: questo è quanto emerge dalla relazione annuale della Commissione sui progressi realizzati in questo campo. Dalle ultime proiezioni degli Stati membri risulta che l’Ue-15 riuscirà a conseguire l’obiettivo di riduzione dell’8% grazie alle politiche e misure già adottate, all’acquisto di crediti di emissione derivanti da progetti realizzati in paesi terzi e alle attività silvicole in grado di assorbire il carbonio dall’atmosfera. Altre misure attualmente all’esame in alcuni Stati membri dovrebbero contribuire a ridurre le emissioni di un altro 3,3% e permettere così all’Ue-15 di ottenere risultati migliori rispetto agli obiettivi fissati. Intanto una ricerca fatta negli Usa da ricercatori dell’Usda (Dipartimento d’agricoltura degli Stati Uniti), del Rodale Institute e della Cornell University conclude che un campo coltivato con il metodo biologico trattiene fino a sei volte la quantità di carbonio per ettaro all’anno in più rispetto al campo convenzionale. Dal punto di vista del bilancio energetico un campo lavorato a bio fa risparmiare il 48,7 % del consumo. Discorso simile per le emissioni di Co2 equivalente: mangiare bio riduce del 30% l’inquinamento (studio realizzato in Austria da Freyer e Weik, dell’Università di Vienna – Boku). Questi ultimi dati- conclude Bove- siano oggetto di riflessione per le scelte e le decisioni del futuro della nostra agricoltura".

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