Martedì, 14 Ottobre 2008 00:00

LA REGIONE IN DIFESA DELLA SCUOLA

“La Regione intende sostenere la continuità dell’istruzione scolastica nei piccoli comuni attraverso un piano di riorganizzazione della rete scolastica esistente e rilancia la proposta di realizzare sul territorio le Unioni dei Comuni, nella veste già approvata delle Comunità Locali, per la gestione comune di servizi importanti tra i quali l’istruzione”. Lo ha sostenuto l’assessore regionale alla Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio intervenendo a Nemoli ad un dibattito sulla scuola nei piccoli comuni nell’ambito della Festa nazionale dei piccoli comuni. L’assessore ha ribadito l’impegno a contrastare il disegno del Ministro alla P.I. Gelmini a partire dall’abrogazione dell’articolo 4 del Decreto legge 137/2008, relativo alla scuola elementare.

LA REGIONE IN DIFESA DELLA SCUOLA  

 La Regione intende sostenere la continuità dell’istruzione scolastica nei piccoli comuni attraverso un piano di riorganizzazione della rete scolastica esistente e rilancia la proposta di realizzare sul territorio le Unioni dei Comuni, nella veste già approvata delle Comunità Locali, per la gestione comune di servizi importanti tra i quali l’istruzione”. Lo ha sostenuto l’assessore regionale alla Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio intervenendo a Nemoli ad un dibattito sulla scuola nei piccoli comuni nell’ambito della Festa nazionale dei piccoli comuni.  L’assessore ha ribadito l’impegno a contrastare il disegno del Ministro alla P.I. Gelmini a partire dall’abrogazione dell’articolo 4 del Decreto legge 137/2008, relativo alla scuola elementare, impegno condiviso di recente dalla IX Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni. “E’ una norma – ha aggiunto Autilio – che riduce considerevolmente l’offerta scolastica sui territori, impoverisce l’articolazione della didattica, incide pesantemente sulla spesa pubblica degli enti locali e delle famiglie”. Per l’assessore “è dunque urgente fare fronte comune tra enti locali, Regione, istituzioni scolastiche locali perché le scuole dei piccoli Comuni non solo rappresentano un servizio essenziale che contribuisce alla permanenza abitativa di famiglie e giovani generazioni ma sono anche un importante, ed a volte l’unico, presidio educativo e culturale; esse svolgono altresì un’opera insostituibile di cultura e sono portatrici di saperi e tradizioni. Per prevenire ulteriori tagli di cattedre e classi, dopo quelli che la scuola lucana ha subito già in quest’anno scolastico, la strada dell’Unione dei Comuni nelle forme delle Comunità Locali – ha precisato Autilio – può essere quella in grado di affrontare il problema della gestione. Si tratta di addivenire ad una conquista e condivisione culturale nell’ambito dei bacini di utenza scolastica, che saranno individuati, al fine di riorganizzare i servizi principali fra cui quello essenziale della qualità dell’offerta educativa, istruttiva e formativa unitamente a quell’altro connesso dei trasporti.

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