Giovedì, 09 Ottobre 2008 00:00

COMUNE DI MATERA: DONNE FUORI DALLE DECISIONI

“Mi sarei aspettata un minimo di coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale di Matera riguardo alle politiche concernenti gli asili nido ed il diritto allo studio” è quanto dichiarato dalla Consigliera Comunale Teresa Gullà. “Come unica Consigliera mi sento in dovere di protestare due volte per l’assenza assoluta di coinvolgimento del Consiglio Comunale rispetto a scelte fondamentali della vita di questa città. Una duplice protesta: la prima come Consigliere dell’istituzione Consiglio che ha nominato due Commissioni che si dovrebbero occupare di queste problematiche, e di cui la sottoscritta fa parte; la seconda perché essendo l’unica donna presente in Consiglio,non sono mai stata seriamente coinvolta in questioni che attengono le pari opportunità.
COMUNE DI MATERA: DONNE FUORI DALLE DECISIONI
“Mi sarei aspettata un minimo di coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale di Matera riguardo alle politiche concernenti gli asili nido ed il diritto allo studio” è quanto dichiarato dalla Consigliera Comunale Teresa Gullà. “Come unica Consigliera mi sento in dovere di protestare due volte per l’assenza assoluta di coinvolgimento del Consiglio Comunale rispetto a scelte fondamentali della vita di questa città. Una duplice protesta:  la prima come Consigliere dell’istituzione Consiglio che ha nominato due Commissioni che si dovrebbero occupare di queste problematiche, e di cui la sottoscritta fa parte; la seconda perché essendo l’unica donna presente in Consiglio, non sono mai stata seriamente coinvolta in questioni che attengono le pari opportunità e servizi sociali che, com’è noto ai più, riguardano molto da vicino la condizione femminile e le problematiche delle donne lavoratrici della città di Matera.Devo precisare – aggiunge la consigliera - che le due commissioni che dovrebbero discutere di queste cose nel 2008 non sono state riunite nemmeno una volta, privando me e i miei colleghi della possibilità di dare un qualunque contributo nella programmazione di servizi essenziali per la città. Mi appello al Presidente del Consiglio Comunale – certo espressione della maggioranza – ma che è comunque organo di garanzia soprattutto delle minoranze, perché il Consiglio sia messo nelle condizioni di poter svolgere sia il proprio ruolo di istituzione democratica e sia la propria attività di indirizzo e di controllo, contenendo al suo interno, tra l’altro, competenze specifiche in materia.A questo proposito, ricordo – sottolinea ancora - che l’ordine del giorno da me presentato a marzo 2008 su “Tempi e spazi per una città partecipata, avente per oggetto le politiche per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per donne e uomini, è stato dimenticato fino all’11 giugno 2008. In tale data ho richiesto, per iscritto, che fossero tenute in debita considerazione le problematiche ivi sollevate - riguardanti essenzialmente la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro della città - nel momento in cui si stava affidando ad una società di consulenza esterna l’elaborazione del piano della mobilità urbana. Solo così – precisa l’esponente del Pd - è approdato in Consiglio Comunale, dove però, nonostante che l’odg contenesse gli strumenti operativi per dar corso ad alcune significative azioni progettuali da candidare nel 2008 al finanziamento della Legge Regionale n°10 del 2005 che avrebbe consentito al Comune di Matera di dotarsi di un "Piano dei Tempi e degli Orari della città", così come previsto dalla Legge nazionale n° 53/00.LR, fino ad oggi non è stato né discusso né votato, ma rinviato in Commissione Politiche Sociali, da cui non è ancora riemerso.A questo punto mi viene spontaneo pensare che questa Amministrazione Comunale ritiene superfluo l’apporto della minoranza, ma anche l’arricchimento che potrebbe trarre dal contributo di una donna rispetto alle politiche concernenti le problematiche femminili.Ma, non solo, siccome stessa sorte è toccata all’ordine del giorno solertemente presentato da otto Consiglieri di Maggioranza con la dicitura urgente in data 8 febbraio 2008, che proponeva l’istituzione della commissione per le pari opportunità tra uomo e donna di cui, dopo una prima discussione nella commissione per le politiche sociali, si sono perse le tracce, devo pensare – conclude la Gullà - che in generale l’Amministrazione Comunale non sappia che farsene del contributo del Consiglio Comunale, soprattutto, quando si tratta di analizzare dal punto di vista di genere questioni rilevanti come la programmazione di azioni di sviluppo dei servizi sociali nella città Matera, pur sapendo che Matera è una città nella quale gli asili funzionano ancora a tempo ridotto e che le famiglie fanno ancora i conti con una consistente lista d’attesa.
 
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