Giovedì, 09 Ottobre 2008 00:00

IL FEDERALISMO E' UNA SFIDA PER I PICCOLI COMUNI

''I Piccoli Comuni lucani devono raccogliere la sfida del federalismo fiscale, con il passaggio dalla ‘spesa storica’, che da sempre rappresenta il più grande handicap per garantire i servizi essenziali ai cittadini, al costo standard che libererà nuove importanti risorse finanziarie per definire le azioni necessarie a determinare le condizioni innanzitutto per bloccare l’emorragia demografica che continua ad essere la prima vera e propria emergenza da affrontare”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Franco Mattia (Fi-Pdl), aggiungendo che “la festa nazionale dei Piccoli Comuni che comincia venerdì a Nemoli si carica, perciò, di particolari significati politici e diventa un’occasione per definire nuove strategie.
IL FEDERALISMO E' UNA SFIDA PER I PICCOLI COMUNI
''I Piccoli Comuni lucani devono raccogliere la sfida del federalismo fiscale, con il passaggio dalla ‘spesa storica’, che da sempre rappresenta il più grande handicap per garantire i servizi essenziali ai cittadini, al costo standard che libererà nuove importanti risorse finanziarie per definire le azioni necessarie a determinare le condizioni innanzitutto per bloccare l’emorragia demografica che continua ad essere la prima vera e propria emergenza da affrontare”. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Franco Mattia (Fi-Pdl), aggiungendo che “la festa nazionale dei Piccoli Comuni che comincia venerdì a Nemoli si carica, perciò, di particolari significati politici e può diventare un’occasione per definire nuove strategie per il sistema delle autonomie locali”. “La riforma del federalismo è entrata infatti nella fase più delicata di confronto con i Comuni, le Province, le Regioni e il Governo centrale e – continua Mattia – attraverso i nuovi passaggi istituzionali affronterà il tema del rilancio del ruolo dei Piccoli Comuni. Il fondo perequativo previsto per i Comuni sotto i 5 mila abitanti, vale a dire più di un terzo dei Comuni lucani, è senza dubbio un passo positivo che da noi si intreccia con il Fondo di Coesione Interna che da strumento di “prima assistenza finanziaria”, anche per effetto della triplicazione del fondo stesso, ha bisogno di alcune modifiche di selezione e funzionamento per rendere più efficaci gli interventi di spesa. Se poi si aggiungono per i 30 Comuni dei comprensori petroliferi Val d’Agri-Sauro le royalties derivanti dal petrolio la questione della qualità della spesa comunale diventa più rilevante rispetto alla necessità di assicurare una quantità maggiore di risorse”.
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