...mantiene fede a quello che aveva promesso. Non uno svarione (fatto salvo un ministro sostituito), non una battuta di spirito, ad eccezione di qualche stentato sorriso di circostanza e l’abbandono del loden invernale. Ed ecco irrompere di nuovo sulla scena il Silvio di Arcore. Sbigottimento di molti che si ripetono: “ ma non era andato via?”. Scherziamo? L’uomo aveva detto che faceva un passo indietro e che, forse, avrebbe deciso di non candidarsi come prossimo premier. Il forse, sottolineato per l’occasione, è d’obbligo. E ora, via alle danze, in un tourbillon di affermazioni che contemplano anche la possibile modifica del nome del partito. Ci potremmo chiamare di nuovo “Forza Italia”, dice Berlusconi a un giornale tedesco. Agitazione nella terra del Tricolore. Gli ex An non ci stanno. Lo stesso Alfano conferma il vessillo del “Popolo della Libertà. E il Cavaliere rettifica e dice “Sono stato frainteso”. Imbarazzante? Non più di tanto, solo un po’ di rossore tendente al color rubino o, come dicono gli americani, Ruby.