Giovedì, 21 Giugno 2012 02:05

SEPOLCRI IMBIANCATI

Non riusciamo a capire se ci indigna di più l’una o l’altra cosa. Il riferimento è all’autorizzazione all’arresto che Palazzo Madama ha concesso, dietro votazione palese, ai magistrati che potranno,così, “restringere” il senatore Luigi Lusi. La vicenda è nota, ma non del tutto chiara. Il parlamentare, già tesoriere della Margherita di Francesco Rutelli, si sarebbe appropriato di diversi milioni di euro...

...prelevandoli dalle casse del partito e utilizzandoli per fini e bisogni personali. Rutelli ha dato più volte del “ladro” all’interessato, che ha manifestato tutta la disponibilità a restituire (in parte) il maltolto, ma a dare delucidazioni su altri dello stesso partito che avrebbero beneficiato di ciò, utilizzando il denaro prelevato ai cittadini e dato a quel partito per rimborsarne le spese elettorali .Giusto, chi ha sbagliato paghi. Altre formazioni politiche, si sa, sono finite nel mirino e sembra essere arrivato il momento del la resa dei classici conti. Lusi, dalle scranne del gruppo misto ha illustrato le sue motivazioni e ha fatto sapere ai giudici di essere a disposizione per ogni approfondimento del caso. Purtuttavia, la facilità con la quale il Pd, per esempio, ha votato allineato e compatto per l’arresto non ci fa pensare a un atto di giustizia condiviso ma, piuttosto, a un precipitoso allontanamento, a un voler prendere le distanze facendo finta di non aver mai avuto a che fare (proprio come Pietro il pescatore) con il soggetto in questione. Forse ha avuto più stile il Pdl, che ha lasciato ai singoli senatori del suo gruppo la libertà di coscienza e decisione. Facendo così, il Pd si sarebbe risparmiata la figura da “sepolcro imbiancato” che, a prescindere dall’esito giudiziale che riguarderà Lusi, ognuno dei votanti ha finito per fare.

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