Lunedì, 29 Settembre 2008 00:00

PIU' SUDDITI CHE CITTADINI

Riceviamo da Città Plurale di Matera e pubblichiamo Molti saranno andati in ferie e molti no. La crisi si è fatta sentire. C’è chi torna al lavoro e chi non ci tornerà perché il suo posto di lavoro non c’è più. Si torna al tran tran quotidiano con tutti i problemi che per un po’ avevamo messo da parte. Ed i problemi non sono pochi. I nostri giovani continuano ad andare via sia per studiare che per lavorare. In una Regione ricca di bellezze naturali, storiche e archeologiche, di petrolio e di acqua, non si riesce a promuovere sviluppo ed occupazione. La disoccupazione aumenta mentre la popolazione invecchia sempre più. Enti regionali strategici per la programmazione economica continuano ad essere affidati non ad esperti ma ai soliti politici...
PIU' SUDDITI CHE CITTADINI
Riceviamo da Città Plurale di Matera e pubblichiamo
 
Molti saranno andati in ferie e molti no. La crisi si è fatta sentire. C’è chi torna al lavoro e chi non ci tornerà perché il suo posto di lavoro non c’è più. Si torna al tran tran quotidiano con tutti i problemi che per un po’ avevamo messo da parte.
Ed i problemi non sono pochi. I nostri giovani continuano ad andare via sia per studiare che per lavorare. In una Regione ricca di bellezze naturali, storiche e archeologiche, di petrolio e di acqua, non si riesce a promuovere sviluppo ed occupazione. La disoccupazione aumenta mentre la popolazione invecchia sempre più. Enti regionali strategici per la programmazione economica continuano ad essere affidati non ad esperti ma ai soliti politici. Uomini di grande “preparazione” che passano con disinvoltura da un campo ad un altro e con lauti compensi. Le piccole imprese chiudono, perché non ce la fanno e non hanno strutture e servizi di supporto che li aiutino ad affrontare la concorrenza o le distorsioni nel mondo globalizzato. Avrebbero bisogno di ben altro che assistere alla perdurante crisi che attanaglia la Camera di Commercio che rischia di essere commissariata. Mentre le grandi imprese(salotto) chiudono dopo aver spremuto tutto dai fondi regionali e statali. La grande quantità di gente che perde il lavoro o non lo trova non sembra essere un problema per i nostri Politici ma al contrario una Risorsa: l’utile terreno sul quale cresce l’assistenzialismo e la dipendenza. In questo contesto suona quasi offensivo lo slogan “Basilicata che bello”, sarebbe più giusto dire la “Regione che non c’è” , almeno per i cittadini. Per l’Amministrazione Provinciale, che pure gestisce tanto denaro, occorrerebbe un capitolo a parte e una seria discussione sull’utilità o meno della sua esistenza. Nel contesto comunale, quello a noi più vicino, che viviamo giorno per giorno, ad oltre un anno dall’insediamento della giunta di centrodestra, ancora non si capisce quale sia il progetto per questa Città. Regolamento urbanistico, Piano strutturale, Piazza della Visitazione, il Campus Universitario, l’intervento su Sant’Agostino, gli ipogei di Piazza V. Veneto, il Piano generale del traffico, il completamento della riqualificazione degli antichi rioni dei Sassi, il Museo demoetnoantropologico, l’utilizzo dei contenitori culturali sono alcuni degli importanti progetti su cui è difficile anche solo sapere a cosa l’Amministrazione stia lavorando. Ed oltre ad avere informazioni vorremmo confrontarci e poter dare un contributo costruttivo. E’ inconfutabile che, almeno sino ad oggi, l’attuale giunta, sia stata una giunta un po’ in ombra. E’ molto chiedere di sapere cosa stiano facendo nel proprio settore di competenza e su quali progetti si sta lavorando? Apprendiamo con soddisfazione che l’ennesima verifica della maggioranza (sperando che sia l’ultima) si è conclusa, questa volta, con la ritrovata unità di tutte le sue componenti e con l’incarico al Sindaco della redazione di un documento per il rilancio dell’azione di governo della città. Ci auguriamo di non dover attendere molto per conoscere il nuovo documento e ci auguriamo che il Sindaco avvii un confronto costruttivo su di esso. E rispetto alla Città altre domande sorgono spontanee: ma che fine ha fatto l’opposizione? Esiste? Da quali partiti è costituita? Quale alternativa propone? Ne vogliono anche loro discutere? Ci rendiamo conto, amaramente, che a Matera come in campo nazionale, gli spazi di partecipazione ad ogni livello vanno sempre più restringendosi. A destra come a sinistra. Tra Liste bloccate, abolizione delle preferenze, mass media strettamente controllati e dichiarato progetto del governo di intervenire sull’azione investigativa della Magistratura ci sentiamo sempre più sudditi e non Cittadini. Ai sudditi, ad esempio, chi governa non è tenuto a dare nessuna risposta. In questi mesi Città Plurale, con altre Associazioni, ha rivolto a chi governa appelli e richieste su varie questioni. Mai avuta una risposta. Sul Campus Universitario, quello che non c’è per intenderci, abbiamo inviato una lettera aperta al Presidente della Giunta Regionale, al Rettore dell’Università, all’Assessore Regionale alle OO. PP ed al Sindaco di Matera. Nessuno ci ha risposto. Perché non si comprende che i cittadini sono una grande risorsa e non un intralcio? Perché considerarci più sudditi che cittadini? Su quest’ultimo aspetto la nostra associazione è più che mai convinta, che il mondo delle associazioni, dei movimenti, della cosiddetta cittadinanza attiva, può svolgere un ruolo importante di stimolo, di collegamento e di attivazione dei rapporti tra i cittadini e tra i cittadini e le istituzioni. Per svolgere questo ruolo serve a noi tutti un salto di qualità: una vera capacità di lavorare insieme, di fare rete, di occuparci insieme, al di là delle specificità delle varie Associazioni, dei problemi di questa città e di quelli più generali che riguardano l’agenda politica nazionale. Crediamo che occorra incontrarsi per avviare una profonda riflessione sul ruolo e sui compiti del mondo della cittadinanza attiva e dell’associazionismo in genere. A chi ci governa diciamo che la nostra associazione è sempre pronta al dialogo e al confronto, ma quello vero, aperto, trasparente e nel reciproco rispetto e ci auguriamo di ricevere un segnale positivo per poterci confrontare sul futuro di questa regione e di questa città.
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