Lunedì, 30 Gennaio 2012 10:24

E IL PRESIDENTE SCALFARO VENNE A MATERA…

La notizia della scomparsa del Presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro ci ha colti di sorpresa, per quanto il personaggio vantasse al suo attivo 93 primavere. La memoria non poteva non andare al 12 Ottobre del 1995, quando Scalfaro, allora Presidente in carica, accompagnato dalla figlia Marianna, visitò la Basilicata e la città dei Sassi.

 I giorni che precedettero la visita caddero in un momento di concitazione politica nazionale (poco dopo, infatti, entrò in crisi il primo gabinetto Berlusconi) e impegnarono con incisività le risorse umane e le strutture addette al ricevimento della più alta carica dello Stato. Due settimane prima bisognò fronteggiare la vera emergenza, vale a dire la scarsità di transenne per delimitare il percorso dle corteo presidenziale. Il nucleo di coordinamento dell’evento (tra cui chi scrive, ancora impegnato sul fronte comunale come addetto stampa e pubbliche relazioni, sindaco in carica Mario Manfredi), stabilitosi in Prefettura, risolse il problema con un “rastrellamento” di transenne dai comuni vicini. I problemi erano davvero tanti, a incominciare dalle rigidità del protocollo e del personale della sicurezza del Quirinale. Il presidente avrebbe visitato i Sassi – ci dissero – passando per via Lombardi che, all’epoca, era poco meno che un puzzolente pissoir. Nella notte che precedette l’arrivo del Presidente, una squadra di operai comunali provvide alla disinfezione del luogo e alla successiva profumazione. Il risultato, nelle prime ore del giorno, fu quello di creare un’atmosfera ancora più irrespirabile, un venefico mix di creolina e deodorante. Quando, però, il corteo attraversò quell’arco, tutto era pulito e profumato. Un miracolo. Si pose anche il problema della visita alla “casa – grotta “ e alla chiesa rupestre di S. Lucia alle Malve, due punti forti del programma. La sicurezza del Quirinale sentenziò che il Presidente non avrebbe potuto salire due rampe di scale così ripide, al massimo una. Nella notte, grazie all’impegno dell’ideatore della casa – grotta Enrico Anecchino e di una impresa edile compiacente, fu creata dal nulla una nuova struttura a fianco della chiesa e arredata spostando, in un trasloco forzato in lotta contro il tempo, tutti gli arredi e le suppellettili. La visita alle due strutture, probabilmente, fu la cosa che maggiormente impressionò Scalfaro. In seguito, dall’incontro con le autorità a Palazzo Lanfranchi all’abbraccio corale con la popolazione, nel cinema Duni, tutto proseguì senza intoppi. Il presidente Scalfaro fu colpito dall’accoglienza dei materani, compreso il famoso Vito, cane meticcio presente all’epoca nel centro della città, che ricevette una carezza dal primo cittadino d’Italia. Un giorno lieto per l’antico partigiano, l’intransigente cattolico, l’uomo di grande correttezza e spessore morale. Il resto, nel bene e nel male, ormai è storia patria.

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