Giovedì, 15 Dicembre 2011 09:15

PIU' GIOVANI PER L' AGRICOLTURA

Le opportunita' per investimenti innovativi per i giovani in agricoltura sono state illustrate ieri a Potenza in un seminario dal tema “Più Giovani per l’Agricoltura. Più Agricoltura per il Futuro”, promosso dall’Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) aderente alla Cia Basilicata...

 ...con la partecipazione del dott. Raffaele Ricciuti coordinatore di Sviluppo Basilicata, docenti della facoltà di economia dell'Università di Basilicata, esperti e il presidente nazionale dell'Agia, Luca Brunelli. Analisi e ricerche condotte in Italia dal mondo scientifico e accademico dimostrano – è stato evidenziato nell’incontro – che le realtà produttive capaci di esprimere innovazione, competitività e permanenza sui mercati sono proprio quelle dove coesiste la presenza di figure giovani e figure di anziani. L’analisi altresì evidenzia una maggiore efficacia nel caso in cui proprio il primo sia titolare dell’impresa. Si registrano buone performance anche nel caso in cui il titolare sia senior e il giovane sia coadiuvante, a condizione che il secondo abbia spazio per poter incidere nelle scelte aziendali apportando creatività e innovazione. Queste situazioni producono risultati economici addirittura migliori, rispetto ad una conduzione esclusivamente giovanile, che spesso risulta esposta ad un elevato rischio di mortalità economica. Di qui la proposta dell’Agia di promuovere,anche attraverso le Politiche europee, (ad esempio con le opportunità previste nell’Art. 20 della proposta di riforma dello Sviluppo Rurale) azioni per favorire l’”affiancamento” tra giovani e anziani come modalità di conduzione, riservando loro una specifica premialità. Tra queste premialità – ha spiegato il presidente nazionale Brunelli - riteniamo essenziale offrire la possibilità di utilizzare il Premio di primo insediamento come capitale di partecipazione alla costituzione di società tra giovani-anziani ultra 65 anni, o anche per l’ingresso in società già costituite a condizione che vi sia una maggioranza di giovani o che il giovane divenga capo azienda. Questa forma societaria avrebbe anche un elevato valore sociale risultando di fatto una concreta esperienza di collaborazione inter-genarazionale. In proposito, riteniamo molto più efficace estendere i servizi di consulenza ed assistenza alla gestione, per facilitare l’incontro tra giovani e anziani, per l’ingresso dei giovani e l’affiancamento agli anziani che intendono gradualmente lasciare l’agricoltura. La nuova proposta di riforma della Pac – ha sostenuto Paolo Carbone, responsabile Ufficio Economico Cia - aggiunge agli obiettivi della competitività e della sostenibilità quelli della crescita intelligente e inclusiva. Il raggiungimento di sfide così importanti richiede la sperimentazione di nuove tecniche e tecnologie, di nuove modalità, maggiormente interattive tra produzione, trasferimento ed adozione di conoscenze scientifiche anche su base territoriale, servono inoltre ricerca,innovazione, formazione continua, e scambio di buone prassi “I giovani hanno voglia di tornare alla terra, di investire nel lavoro in campagna – ha sottolineato il presidente regionale dell’Agia Giannino Lorusso -. Agevolare il loro ingresso in agricoltura è fondamentale perché significa aprire le porte all’innovazione, alla competitività, all’internazionalizzazione”. Già oggi le imprese “junior” creano in media il 35 per cento di valore aggiunto in più dei colleghi maturi, grazie a un maggior grado di dinamismo e creatività, attitudine al rischio e propensione all’export. Ma anche grazie a una più elevata sensibilità per le tematiche sociali e ambientali. Perché i giovani non si fermano solo agli agriturismi ma creano vere e proprie fattorie didattiche: in Italia le conducono il 4,7 per cento degli “under 40” contro l’1,2 per cento degli “over 40”. In Basilicata, le aziende agricole con giovani al di sotto dei 29 anni (secondo dati aggiornati di Infoimprese-Unioncamere e purtroppo fermi al 2009) sono 903 di cui 522 in provincia di Potenza e 381 nel Materano, che rappresentano una quota superiore al 25% del complesso di imprese giovanili che non si accontentano solo di produrre coltivazioni certificate, ma le vendono quasi sempre in azienda: la vendita diretta, infatti, è appannaggio del 22,6 per cento degli “under 40” contro il 15 per cento degli “over”. I giovani imprenditori agricoli, in più, scelgono sempre un approccio eco-sostenibile nelle loro attività: i servizi per l’ambiente e la produzione di energia alternativa sono una prerogativa aziendale per il 7,2 per cento degli “under 40” contro il 4 per cento degli “over 40”. Insomma, sono i giovani a modernizzare l’agricoltura –conclude il presidente lucano Agia-Cia - e a renderla davvero multifunzionale”.

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