Mercoledì, 23 Novembre 2011 13:37

TERREMOTO 1980: NULLA DI NUOVO NEL 2011

Nulla di nuovo nel 2011 sul fronte della Ricostruzione del 1980. Il finanziamento delle opere di completamento è fermo da oltre un anno, e precisamente dal 26 marzo 2010 quando è stato effettuato l’ultimo riparto per 12 milioni di euro è con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La situazione, comunque, al momento

 vede chiuso il capitolo delle “priorità A”, ossia del finanziamento della ricostruzione di quegli alloggi interessati da ordinanza di sgombero e che hanno dovuto essere abbandonati dagli occupanti. Resta, invece, ancora aperto il capitolo delle così dette “priorità B”, ossia quelle case danneggiate ma per le quali non è strato necessario prevedere lo sgombero degli occupanti. L’ultima stima del fabbisogno per ultimare questa realtà è quella del giugno del 2008, che la fissava, per il territorio lucano, a 600 milioni di euro. Una cifra, questa, inevitabilmente destinata a crescere per l’aggiornamento dei prezzi. Le risorse stanziate e quelle attese non sono servite e non serviranno per la sola riparazione dei danni, ma hanno avuto ed avranno l’ulteriore finalità di adeguare gli alloggi preesistenti tanto sotto il profilo funzionale quanto sotto quello antisismico. Ma, implicitamente, quella parte di ricostruzione non ancora ultimata corrisponde a una serie di abitazioni non consolidate in territori esposti in misura significativa al rischio sismico. Le amministrazioni locali lucane hanno fatto quel che hanno potuto. I progetti presentati alle amministrazioni locali sono stati tutti approvati, le graduatorie degli aventi diritto sono in larga parte divenute definitive, i fondi assegnati sono stati in linea di massima impegnati dai Comuni ed il livello della spesa è soddisfacente ove si tenga conto dei tempi tecnici che necessariamente intercorrono tra la emissione del cosiddetto buono contributo e l’ultimazione dei lavori (mediamente 2,5 anni). “Per certi aspetti – ha commentato il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo – può sembrare paradossale parlare di finanziamento della ricostruzione del 1980, sia per la difficile congiuntura economica in cui siamo, sia per il tempo trascorso. Ma non dobbiamo tacere la vergogna che il capitolo terremoto in Irpinia e Basilicata ha rappresentato. Se in termini assoluti la ricostruzione ha assorbito ingenti risorse, sappiamo che il dato relativo, quello pro capite, è più basso rispetto ad altre sciagure che hanno colpito altre aree del Paese, dal Friuli all’Umbria. Una discriminazione delle disgrazie, purtroppo, non isolata e che trova una situazione analoga, anche se fortunatamente meno grave, in quanto successo con le alluvioni, con il Governo che ha inteso finanziare quella del veneto, precedente a quella verificata lo scorso marzo in territorio Apulo-Lucano, quella recentissima in Liguria e Toscana, dimenticandosi, ancora una volta, dei territori più a Sud”. “A 31 anni da quella tragica pagina del terremoto 1980 – ha aggiunto l’assessore lucano alle Infrastrutture e alla Protezione Civile, Rosa Gentile – abbiamo però la consapevolezza di avere una Basilicata più forte. La ricostruzione abitativa, che, a differenza di quella industriale, è stata curata dalle comunità locali, è stata quella che ha viaggiato in modo maggiormente spedito producendo risultati, e il volontariato di quei giorni si è tradotto in uno di più efficienti sistemi di protezione civile imperniato sul volontariato, che è stato in grado di far fronte a diverse emergenze nei confini regionali e fuori”.

 

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