"La simulazione effettuata dal centro studi
Cgia di Mestre, utilizzando le unità standard di lavoro, cioè la somma dei lavoratori italiani in cig a zero, dal gennaio 2009 a luglio 2011, dimostra che se fossero state applicate le nuove norme proposte dal governo sui licenziamenti "facili" il tasso di disoccupazione italiano sarebbe dell'11,1% e non l'attuale 8,"%. L'aumento percentuale significa circa 730mila unità in meno.
Utilizzando lo stesso metodo di simulazione, il tasso lucano sarebbe di oltre il 16% a fronte dell'attuale 13%". Lo sostiene Pietro Simonetti,presidente Centro studi e ricerche economico- sociali, spiegando che "si tratta di dati molto preoccupanti in un quadro economico e sociale drammatico. In Basilicata, e nel Mezzogiorno il contesto è ancora più devastante per la caduta degli investimenti e la riduzione dell'occupazione nell'industria delle costruzioni e nei servizi e per i numerosi punti di crisi nel comparto manifatturiero".