Mercoledì, 03 Settembre 2008 00:00

CIPRO: SI TENTA UNA RIUNIFICAZIONE

Il presidente cipriota Dimitris Christofias ed il leader turco-cipriota Mehmet Ali Talat, riporta un articolo dell’agenzia Ansa, tornano oggi ad incontrarsi per la quinta volta in sei mesi nella speranza di poter finalmente avviare negoziati diretti per riunificare Cipro, divisa dal 1974 dopo un intervento militare turco a protezione della minoranza turco-cipriota. Ma, nonostante l'ottimismo di facciata per un'occasione già definita ''storica'', gli ostacoli da superare sono ancora molti e complessi. A parte, infatti, lo spinoso problema dei risarcimenti ai circa 240 mila greco-ciprioti che hanno perso le loro proprietà nella parte Nord dell'isola tuttora occupata da quasi 40 mila militari turchi, sul tappeto ci sono anche le questioni di come realizzare...
CIPRO: SI TENTA UNA RIUNIFICAZIONE
Il presidente cipriota Dimitris Christofias ed il leader turco-cipriota Mehmet Ali Talat, riporta un articolo dell’agenzia Ansa, tornano oggi ad incontrarsi per la quinta volta in sei mesi nella speranza di poter finalmente avviare negoziati diretti per riunificare Cipro, divisa dal 1974 dopo un intervento militare turco a protezione della minoranza turco-cipriota. Ma, nonostante l'ottimismo di facciata per un'occasione già definita ''storica'', gli ostacoli da superare sono ancora molti e complessi. A parte, infatti, lo spinoso problema dei risarcimenti ai circa 240 mila greco-ciprioti che hanno perso le loro proprietà nella parte Nord dell'isola tuttora occupata da quasi 40 mila militari turchi, sul tappeto ci sono anche le questioni di come realizzare uno stato federato, della sovranità, della forma di governo e di un eventuale sistema di ''Paesi garanti'' come quello istituito (da Grecia, Turchia e Gran Bretagna) con un apposito Trattato prima di concedere all'isola l'indipendenza dalla corona britannica nel 1960. Oggi, nella residenza di Taye-Brook Zerihoun, rappresentante speciale dell'Onu per Cipro, nella ''zona di nessuno'' che ancora taglia in due l'isola, si terrà la cerimonia ufficiale dell'avvio dei negoziati. Per l'occasione è arrivato a Nicosia anche l'inviato speciale del segretario generale delle Nazioni Unite, l'ex ministro degli esteri australiano Alexander Downer. Downer ha dichiarato di essere tornato a Cipro con un certo grado di ottimismo e di attendere con ansia l'apertura dei colloqui. ''Penso che la questione non sia così complessa, ma sono comunque convinto che sia importante che il processo per l'unificazione dell'isola sia ormai stato avviato'', ha detto. ''Sono tornato sentendomi ottimista - ha detto l'inviato del presidente dell’Onu Ban Ki Moon - perchè so che i leader coinvolti si sono impegnati affinché i negoziati vadano a buon fine. Ma non mi faccio illusioni, so che la strada è in salita''. Dal canto suo, il ministro degli esteri cipriota Markos Kyprianou ha detto che i greco-ciprioti si sono preparati ai negoziati ''con la buona volontà di contribuire a raggiungere una soluzione politica e sperano che i turco-ciprioti facciano altrettanto''. E ha aggiunto che la comunità internazionale può svolgere un ruolo di appoggio all'intero processo ''senza però fare alcuna pressione sugli interlocutori''. Moderatamente ottimista anche Ferdi Sabit Soyer, ''premier'' della Repubblica Turca di Cipro del Nord (Rtcn, riconosciuta solo da Ankara) secondo cui ''i negoziati riprendono con lo scopo di trovare una soluzione in ambito Onu. Si tratta di uno sviluppo importante per i turco-ciprioti ed un segnale che la questione è tornata sui binari''. Ma, ha ricordato Soyer, un'eventuale soluzione dovrà essere basata sull'eguaglianza tra le due comunità, una struttura bi-zonale e un'amministrazione statale congiunta in un Paese con un'unica identità internazionale. ''Ed il ruolo della Turchia come potenza garante - ha concluso - dovrà continuare perché è un fatto che non può essere messo in discussione''. Ma è un fatto, anche questo come altri, che i greco-ciprioti vedono come il fumo negli occhi.
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