Martedì, 18 Ottobre 2011 12:21

UNIONCAMERE: COM'E' ANDATA NEL SEMESTRE

Piccoli segnali di miglioramento nell’ambito di una congiuntura negativa, che profila una seconda parte dell’anno ancora recessiva per la Basilicata. E’ quanto evidenzia l’analisi congiunturale del primo semestre dell’economia lucana, elaborata dal Centro Studi Unioncamere Basilicata e diffusa sul sito web www.bas.camcom.it.

 "Permane decisamente critico lo stato dell’industria manifatturiera e anche il commercio stenta a risollevarsi, stretto in una crisi dei consumi che non accenna ad allentarsi. Qualche nota positiva viene dal mercato del lavoro dove, per la prima volta dall’inizio della crisi, si è fermata la caduta dell’occupazione e, contestualmente, ha smesso di crescere la disoccupazione", sintetizza il presidente di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli. "C’è ancora molto lavoro da fare nel sostenere gli operatori in una fase molto delicata, in cui al miglioramento dell’accesso al credito – grazie anche agli strumenti messi in campo dal sistema camerale - fa da contraltare un più elevato grado di insolvenza", aggiunge il vicepresidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte.

I DATI DELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA

La produzione industriale lucana dell’industria manifatturiera ha subito una flessione (-2,6%), dopo il -4,8% nel 2010; ancor più negativo il bilancio nell’intera area meridionale(-3,3%). Soltanto l’industria meccanica e dei mezzi di trasporto (una delle più penalizzate dalla crisi economica) presenta un bilancio positivo della produzione (+ 2%). Anche nell’industria del tessile/abbigliamento la fase discendente della produzione sembra essersi finalmente interrotta (-0,1%). Tutti in flessione, invece, i restanti settori. Le peggiori performance sono state registrate dall’industria alimentare (-9% nel II trimestre). Dal punto di vista territoriale, la congiuntura manifatturiera appare decisamente più critica nella provincia di Matera, dove la contrazione della produzione è stata del 3,5%. Nella provincia di Potenza, invece, il calo non è andato oltre l’1,9%; a frenare la caduta ha contribuito, in questo caso, il recupero dell’industria meccanica e dei mezzi di trasporto, localizzata in prevalenza in quest’area. I timori di una recrudescenza della crisi e il trend marcatamente negativo degli ordinativi acquisiti dalle imprese nel II trimestre (-3%) gettano ombre sulle prospettive a breve della produzione e del fatturato, rendendo assai concreto il rischio di una nuova pesante caduta dell’attività industriale nella seconda parte dell’anno, in uno scenario nazionale che, al più, sarà di stagnazione.

EXPORT IN RIPRESA, MA LA “SPINTA” SEMBRA GIA’ ESAURITA

Nella prima metà del 2011 l’export regionale ha messo a segno un incremento del 12,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (circa 84 milioni di euro in più), grazie soprattutto al risveglio delle vendite dell’industria dei mezzi di trasporto, che hanno contribuito per quasi il 90% al saldo positivo. Tale ripresa ha consentito di recuperare le perdite accumulate tra gennaio e giugno del 2010 (pari al 10,6% su base tendenziale), riportando il valore complessivo dei volumi esportati – nei 6 mesi – ai livelli del 2009 (785 milioni di euro). Il consuntivo favorevole è il risultato, tuttavia, di andamenti di segno opposto nei due trimestri: fortemente positivo nel I (+45,6% rispetto al 2010), negativo nel II (-8,9%). Quest’ultimo dato potrebbe preludere ad una nuova fase discendente del fatturato estero del sistema produttivo lucano, che non costituirebbe certo una sorpresa considerato il recente rallentamento del ciclo economico internazionale. Per tutti gli altri dati di sintesi e per scaricare il Rapporto www.bas.camcom.it

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