Lunedì, 01 Settembre 2008 00:00

NELL' ACQUA LUCANA POCHI NITRATI

Nei giorni scorsi Legambiente ha reso pubblico il rapporto Ecosistema Urbano 2008, evidenziando in particolare la media nazionale relativa al contenuto di nitrati nelle acque dei capoluoghi di provincia. Il valore più elevato si registra in Emilia-Romagna con circa 17 mg/l, mentre quello più basso in Basilicata dove il contenuto di nitrati si aggira intorno a 1,5 mg/l. Non è un caso che il consumo di acqua potabile, come risulta da una indagine dell’Osservatorio regionale sul servizio idrico integrato, in Basilicata sia aumentato nel corso del 2008, passando dal 34,8,% di gennaio al 37,3% di giugno. Altro aspetto, da non sottovalutare, è che l’acqua di rubinetto è ecologica. Il consumo di acqua minerale, infatti, non fa certo bene all’ambiente.
NELL' ACQUA LUCANA POCHI NITRATI
Nei giorni scorsi Legambiente ha reso pubblico il rapporto Ecosistema Urbano 2008, evidenziando in particolare la media nazionale relativa al contenuto di nitrati nelle acque dei capoluoghi di provincia. Il valore più elevato si registra in Emilia-Romagna con circa 17 mg/l, mentre quello più basso in Basilicata dove il contenuto di nitrati si aggira intorno a 1,5 mg/l. Non è un caso che il consumo di acqua potabile, come risulta da una indagine dell’Osservatorio regionale sul servizio idrico integrato, in Basilicata sia aumentato nel corso del 2008, passando dal 34,8,% di gennaio al 37,3% di giugno. Altro aspetto, da non sottovalutare, è che l’acqua di rubinetto è ecologica. Il consumo di acqua minerale, infatti, non fa certo bene all’ambiente. In Italia viaggiano ogni anno 12 miliardi di litri d’acqua. Secondo Legambiente (dati forniti nel report “Un paese in bottiglia”) per fare le bottiglie di plastica messe in commercio nel solo 2006, sono state utilizzate 350 mila tonnellate di plastica per alimenti (Pet). Se si considera che per produrre un chilo di Pet servono meno di due chili di petrolio, il consumo di petrolio complessivo è stato di 665 mila tonnellate con un emissione di gas serra di circa 910 mila tonnellate di anidride carbonica. Ed infine, sono 215, in media, i litri di acqua che ogni italiano usa al giorno per bere e lavarsi. In realtà secondo il Wwf, si arriva anche a 6.500 litri a testa al giorno se si considera la quantità di acqua chiamata “virtuale” dall’associazione ambientale, utilizzata per produrre ciò che si mangia e ciò che si indossa. Solo il 30% di quell’acqua proviene da risorse del paese, il restante 70% proviene dall’estero ed è contenuta nei prodotti commerciali. Sul tema idrico, dalle pagine del Corriere della Sera, è intervenuto in questi giorni il direttore di Wwf Italia Michele Candotti, sottolineando che spesso il prezzo non riflette in alcun modo il valore dell’acqua, mentre a frenare la spinta verso le nuove tecnologie sono i sussidi. “Se il prezzo – continua – non rispecchia l’importanza e la scarsità del bene, nessuno si preoccupa dei consumi eccessivi, né degli sprechi”. Senza contare che l’acqua potabile italiana potrebbe essere bevuta nella maggior parte dei casi senza alcun trattamento eppure, il Bel Paese è il quinto consumatore mondiale di acqua imbottigliata con i suoi 202 litri di minerale a testa all’anno. Per il vice direttore nazionale di Legambiente, Andrea Poggio bisogna credere nell’acqua pubblica quale “grande risorsa a disposizione di tutti” a dispetto di quella che Poggio chiama “rivoluzione sociale e civile avvenuta un secolo fa” quando in Italia si è cominciato ad erogare acqua potabile nelle case. “La nostra crociata – dice - è contro la diffidenza verso l’acqua di rubinetto”. Secondo Poggio, inoltre, i residui che possono trovarsi nell’acqua dei rubinetti si devono attribuire alle tubature private e non agli acquedotti. E, indipendentemente dalle questione soggettive di gusto, “dal punto di vista igienico-sanitario – precisa – l’acqua di rubinetto resta buonissima”. Ma quel che “campanilisticamente” ci interessa sottolineare è che proprio vero quello che nei giorni scorsi declamava una campagna di Acquedotto Lucano: “Acqua lucana: potabile, buona, sana”.
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