Lunedì, 10 Ottobre 2011 03:04

MATERA POLO DEGLI INTERPRETI LIS

L’ Ens (Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi) della Provincia di Matera ha riscosso un grande consenso per il seminario, tenutosi sabato scorso, su “L’interprete di Lingua dei segni: excursus storico, formazione e sbocchi professionali”. L’incontro si è svolto all’ Auditorium dell’ ospedale di Matera, Madonna delle Grazie.

 Relatrice l’interprete di consolidata esperienza nazionale Fulvia Carli (figlia di Edgardo Carli, membro della Commissione Nazionale dei Sordomuti per la gestione dell'ENS 1946-1950), moderatrice la giornalista Udente insegnante Lis ( Lingua dei segni Italiana) Maria Anna Flumero. Il Presidente della sezione provinciale materana, Luciano Stigliano, ha rimarcato: “L’ interprete LIS è il ponte che unisce due culture e due lingue. Tramite questa professionalità la comunità udente può scoprire la ricchezza della cultura sorda. Nella nostra regione Basilicata non c’è un albo di Interpreti LIS e solo una figura di Assistente alla comunicazione.  La Lis è la nostra lingua madre e in simbolo di vera e concreta integrazione sociale da anni cerchiamo di formare con i primi corsi nella nostra amata regione figure professionali. Grandi sacrifici e piccole lotte che hanno bisogno di aiuto, urgentemente. Permettere alle dodici materane che in questi anni hanno conseguito autotassandosi i primi 3 livelli LIS presso la nostra sezione Provinciale sarebbe un  importante segno di integrazione e vera cultura anche per la prossima nostra candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019. Diventare interpeti LIS potrebbe rispondere a due fondamentali esigenze: l’ integrazione di noi cittadini sordi e la risposte alla forte domanda di lavoro. Vivere senza dignità è impossibile per tutti gli esseri umani.    Il presidente ha concluso: Inoltre, lo scorso 3 ottobre è scaduto il bando pubblico del Corecom Basilicata per il conferimento di 4 contratti di collaborazione occasionale rivolto agli interpreti Lis per l’edizione Lis di “Buongiorno regione”, io auguro alla commissione un buon lavoro, ma non capisco come mai noi sezioni Ens non siamo stati coinvolti e se sono informati che in regione manca un albo di Interpreti Lis. Ricordo che i sordi possono fare tutto, tranne sentire con le orecchie “. Presenti, anche con brevi interventi per tutta la durata del seminario,  il Presidente Ens della regione Basilicata Giovanni Gorgoglione, la Presidente del consiglio Comunale Brunella Massenzio, l’Assessore comunale alle Politiche Sociali Antonio Giordano, l’Assessore Provinciale al Turismo Angelo Garbellano, il Capitano del Comando Provinciale dei Carabinieri Paolo Sambataro e Lucia D’ Antona del Coordinamento Socio Sanitario (Csv Matera). Tutti interventi positivi nell’ottica della vera e concreta integrazione dei sordi. A dimostrazione l’impegno del Coordinamento Socio Sanitario di Matera che in queste ore è impegnato a cercare una sede alternativa dell’ens viste le difficoltà che persistono da troppi anni, una sede da condividere con altre associazioni. La relatrice Carli ha affermato : “sono indignata nei confronti di questo bando del Corecom Basilicata. Ai sordi chiedo siete sempre pronti a farvi prender per il  naso?”. Con determinazione la relatrice ha proseguito:  La loro, a primo impatto, è una disabilità non visibile. Nei loro confronti manca la conoscenza e la consapevolezza di una Cultura molto radicata che merita rispetto. Io sono figlia di sordi, mi metto in ballo e dico che i migliori  interpreti non sono figli di sordi perché studiano la lingua dalla base.”  Tante le nozioni storiche e aneddoti di esperienza vissuta che hanno colpito positivamente la platea : “L’ interprete Lis non è una missione, è un lavoro con la sua etica e il suo corposo percorso di studio. I sordi sono persone con spiccate capacità e talenti, ad esempio lo sapevate che Thomas A.Edison era sordo? ” Carli ha concluso: Mi auguro che Matera diventi il polo meridionale come scuola per interpreti LIS. Le autorità possono dare la piccola spinta economica che serve per iniziare, ora. Mi auguro che i sordi siano più protagonisti del loro dire, create un vero patto di alleanza tra voi e il vostro interprete, che comunque è sempre una persona. Ai futuri interpreti dico non abbiano timori davanti ai dubbi, alla stanchezza (a cui và in soccorso la paratattica) e ricordino sempre di non lasciare mai frasi in sospeso e di mantenere il valore della riservatezza. Mai trarre vantaggi personali da quello che sento durante il lavoro. Importanti i quattro parametri: equivalenza, adeguatezza, accuratezza  fruibilità. Ricordate di mantenere costanti gli standard professionali”.

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