Domenica, 18 Settembre 2011 03:37

I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

“I disturbi del comportamento alimentare sono espressione di un profondo disagio interiore, ma le pressioni esercitate da fattori esterni risultano essere fortissime in una società che rincorre il mito dell’apparenza, che propaganda una percezione distorta del proprio corpo, che ‘mitizza’ la donna magrissima tanto da creare sofferenza ed indurre ad un rapporto errato con il cibo.

Inoltre la pubblicità diffonde messaggi contraddittori che da una parte esaltano il modello anoressico, dall’altro invitano al consumismo esasperato nel settore alimentare come in tutti gli altri settori commerciali”. Lo ha detto la presidente della Commissione regionale pari opportunità, Antonietta Botta, intervenendo ieri a Matera al convegno su “I disturbi del comportamento alimentare e del peso” organizzato dalla Crpo, dal Dipartimento Salute della Regione, dalla “Fondazione Marina Sinigaglia” di Melfi e dal Comune di Matera. Botta ha ricordato che “l’anoressia colpisce principalmente le ragazze e le donne tra i 14 e i 30 anni, e la fascia più a rischio è quella della adolescenza: il 90 per cento dei soggetti interessati sono ragazze, mentre la mortalità riguarda ben il 15 per cento delle persone anoressiche”. “La società può e deve avere un ruolo importante - ha aggiunto la presidente della Crpo - se si vuole bloccare questo fenomeno che assume sempre più i tratti di una vera e propria emergenza sociale. Abbiamo tutti il dovere di ridare dignità ai veri valori delle donne e in generale degli esseri umani: al pensiero, all’ intelligenza, alle competenze, alla sensibilità. Famiglie, chiesa, operatori sociali, associazioni, politica, scuola e singoli individui sono i soggetti che se opportunamente coinvolti possono dare una mano per arginare fenomeni che determinano grandi sofferenze”. “La cura e la presa in carico di tutti coloro che sono colpiti da disturbi del comportamento alimentare – ha concluso Botta - attiene all’impegno della sanità pubblica e in Basilicata il Centro di Chiaromonte insieme a tutte le eccellenti attività di tipo ambulatoriale presenti sul territorio regionale, testimoniano attenzione e sensibilità delle istituzioni e delle aziende sanitarie nella nostra Regione. La Crpo, in collaborazione con l’azienda sanitaria di Potenza e con il prezioso supporto della Fondazione Marina Sinigaglia sarà impegnata nei prossimi giorni nella individuazione di percorsi per allargare il confronto su questo delicato tema con tutte le Commissioni Pari Opportunità del Sud. Le esperienze professionali maturate in Basilicata su queste problematiche e il Centro di Chiaromonte possono diventare punti di riferimento per tutto il Mezzogiorno”.

 

Letto 1528 volte