Mercoledì, 20 Agosto 2008 00:00

DUBBI SU "CULTURE IN LOCO"

“Apprendiamo dalla stampa che la folta delegazione di politici e dirigenti lucani in missione in queste ore in Australia, abbia esaltato l’esperienza di “Culture in loco” come progetto esemplare di promozione e valorizzazione della regione da esportare anche oltre confine, dimenticando forse che la vera ricchezza del territorio sono le tante associazioni, i giovani e i tanti volontari che operano generosamente nel campo della animazione e promozione del territorio, pur senza avere alle spalle cospicui contributi regionali o sponsor politici”. E’ quanto afferma in una nota il Presidente del Circolo Angilla Vecchia di Potenza e referente del Parco letterario De Luca, Vincenzo Fierro per il quale “nell’organizzazione di molti eventi culturali...

 

DUBBI SU "CULTURE IN LOCO"

“Apprendiamo dalla stampa che la folta delegazione di politici e dirigenti lucani in missione in queste ore in Australia, abbia esaltato l’esperienza di “Culture in loco” come progetto esemplare di promozione e valorizzazione della regione da esportare anche oltre confine, dimenticando forse che la vera ricchezza del territorio sono le tante associazioni, i giovani e i tanti volontari che operano generosamente nel campo della animazione e promozione del territorio, pur senza avere alle spalle cospicui contributi regionali o sponsor politici”. E’ quanto afferma in una nota il Presidente del Circolo Angilla Vecchia di Potenza e referente del Parco letterario De Luca, Vincenzo Fierro per il quale “nell’organizzazione di molti eventi culturali voluti e patrocinati dalla Regione sono stati investiti migliaia di euro spesso producendo attorno ai soliti nomi e contesti territoriali, sovrapposizioni e ripetizioni inutili senza alcun coordinamento e raccordo strategico col territorio e, cosa ancor più seria, senza ricadute occupazionali tangibili”. “Proprio "Culture in loco" –continua Fierro- rappresenta il paradosso più evidente, poiché esibisce la faccia ricca e eccessiva di una programmazione della cultura che risponde ai canoni della bellezza, della comunicazione effimera, del catalogo e della brochure patinata ma, soprattutto, del peso ingombrante della politica che decide i finanziamenti da erogare sul territorio senza badare più di tanto alla qualità della proposta culturale. Su questa organizzazione della cultura e sull’utilizzo di fondi regionali e i risultati conseguiti- conclude Fierro - qualcuno prima o poi dovrà seriamente interrogarsi”.

Letto 325 volte