Sabato, 23 Luglio 2011 00:59

SCHIZOFRENIA PARLAMENTARE

Nulla, ormai, ci stupisce. Ormai la realtà ha superato ogni possibile immaginazione e solo il commentarla crea imbarazzo. Votando, in sostanza, su di un provvedimento analogo, le due Camere del Parlamento italiano si sono espresso in maniera non solo difforme, ma diremmo squisitamente schizofrenica, con tutto il rispetto dei titolari di questa malattia.

Il deputato del Pdl Alfonso Papa viene ammanettato grazie a un esito dell’urna di Montecitorio (voto segreto, ecco la massima viltà) che  vede molti franchi tiratori di centrodestra permetterne la custodia cautelare. Ma, direte, voi volete difendere la casta? No, ma ci piacerebbe che la casta si esprimesse in modo meno  cretino e contraddittorio. Già, perché nel contempo, nell’aula di palazzo Madama, un senatore eletto nel Pd in Puglia, un ex dalemiano che risponde al nome di Alberto Tedesco, viene graziato dal voto e resta a piede libero. Un bello spettacolo, non c’è che dire, impreziosito dalla subitanea levata di scudi del Pd che dichiara “noi non c’entriamo”. Già, perché nel segreto dell’urna nessuno, ma proprio nessuno degli ex amici piddini di Tedesco ha avuto una crisi di coscienza e ha evitato di salvare l’ex amico…Come se non bastasse, abbiamo anche assistito a una grave e palese violazione del segreto elettorale. Un parlamentare, in barba alle severe leggi della Repubblica che vietano la presenza nell’urna di un qualsiasi strumento atto a documentare il voto (leggi il videotelefonino) ha sbandierato ai quattro venti il suo voto, mostrando filmato e fotografie all’universo mondo. Come diceva il grande Longanesi (lo abbiamo riportato altre volte ma, perdonateci, la frase è perfetta): “ la situazione è grave ma non è seria”.

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