Martedì, 12 Luglio 2011 00:52

LE CONSIGLIERE LUCANE DI PARITA' SULLE QUOTE ROSA

“A due anni dalla presentazione della prima proposta di legge a prima firma di Lella Golfo, parlamentare Pdl e presidente della Fondazione Bellisario ed Alessia Mosca parlamentare Pd è giunto al punto d'arrivo l'iter del ddl sull'introduzione delle quote di genere finalizzate a prevede "la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate".Via libera definitivo e bipartisan quindi alle quote rosa nei consigli d'amministrazione delle società quotate.

In base a questa legge, i cda dovranno essere composti da un quinto di donne a partire dal 2012 e da un terzo dal 2015. Le quote, comunemente conosciute come quote rosa, hanno l’obiettivo di colmare il gap fortemente presente tra partecipazione delle donne al mondo le lavoro e loro presenza nei livelli apicali”. Lo dichiarano in un comunicato congiunto le Consigliere di Parità delle provincie di Matera e Potenza Antonietta Giacoia e Liliana Guarino. “Alcuni giorni fa il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato agli organizzatori del Premio Bellisario – proseguono - ricordava: «Passi significativi, anche se insufficienti, sono stati compiuti a livello legislativo per assicurare misure idonee a garanzia di una più incisiva presenza nella vita politica, culturale ed economica delle donne, in particolare nella conciliazione fra lavoro e famiglia. La partecipazione delle donne in ruoli strategici nei processi decisionali pubblici e privati deve contribuire, oggi e in futuro, a rafforzare sviluppo e competitività, innovazione e creatività per garantire più elevati livelli di efficienza e di progresso al nostro sistema paese». Alla luce della attuale normativa italiana ed europea che insiste molto sulla necessità della pari rappresentanza delle donne all’ interno del mondo produttivo, del lavoro, nella politica e negli organismi decisionali delle organizzazioni, e alla luce del grande movimento delle donne che a Siena in questi giorni rivendica non più diritti ( che sono sanciti) ma l’ applicazione di questi diritti nella vita quotidiana e nel lavoro, è opportuno che l’ attuale classe dirigente politica lucana si interroghi sulla condizione della donna nella nostra regione e sulla sistematica esclusione della componente femminile (dagli organismi paritari alle associazioni di donne) da ogni dibattito e scelta che attiene ai momenti decisionali più significativi della vita pubblica istituzionale, a cominciare dalle nomine negli enti sub regionali e nelle società pubbliche e private partecipate dalla Regione Basilicata. Nella ridda di voci sui possibili candidati ai vertici di organismi e società mai, neanche per sbaglio, compare il nome di una donna. Questa esclusione che la politica lucana compie, ormai non più tollerabile, si trasforma di fatto per le donne lucane in una discriminazione nell’ accesso al lavoro e alla rappresentanza. In una regione in cui l’ occupazione femminile è meno della metà dell’ obbiettivo fissato dall’ Europa e lo sviluppo economico procede a passi molto lenti lasciando fuori donne e giovani con brillanti curriculum e poche possibilità di dar prova del proprio merito”.

Letto 1575 volte