Mercoledì, 13 Agosto 2008 00:00

MATERA CHIUSA PER FERIE?

L’assessore provinciale di Matera, Giuseppe Dalessandro, ha inviato una lettera al presidente della Confcommercio, Angelo Tortorelli, con la quale segnala “il disagio che, in questi giorni di vacanza, vivono i turisti che animano le vie della città”. E aggiunge: “Se è vero come è vero che Matera ambisce ad essere sempre più il fiore all’occhiello della Regione, e si candida a ricoprire un ruolo primario nel settore turistico, credo si debba prendere atto che qualcosa non sta funzionando. Mi riferisco in particolare ai molti locali chiusi per ferie e/o per riposo settimanale che in alcune zone costringono i malcapitati turisti, e non solo, ad una disperata e vana ricerca.

MATERA CHIUSA PER FERIE?

L’assessore provinciale di Matera, Giuseppe Dalessandro, ha inviato una lettera al presidente della Confcommercio, Angelo Tortorelli, con la quale segnala “il disagio che, in questi giorni di vacanza, vivono i turisti che animano le vie della città”. E aggiunge: “Se è vero come è vero che Matera ambisce ad essere sempre più il fiore all’occhiello della Regione, e si candida a ricoprire un ruolo primario nel settore turistico, credo si debba prendere atto che qualcosa non sta funzionando. Mi riferisco in particolare ai molti locali chiusi per ferie e/o per riposo settimanale che in alcune zone costringono i malcapitati turisti, e non solo, ad una disperata e vana ricerca. Basterebbe, ad esempio, farsi un giro attorno al palazzo della Provincia, per rendersi conto di quanto sia difficile prendere un caffé, trovare un cornetto da mangiare (nei pochi locali aperti bisogna raccomandarsi per avere un cornetto) o trovare un ristorante aperto per il pranzo. A volte si è costretti ad attese infinite perché, naturalmente, la clientela si concentra nei pochi locali aperti. Sono chiuse le edicole e finanche per trovare una farmacia occorre farsi aiutare dal navigatore satellitare. Non è superfluo segnalare che tali disagi sono avvertiti anche dai “pochi per fortuna” residenti che hanno la sventura di restare in città per necessità o per lavoro. Io credo che, pochi o tanti che siano, i visitatori, verso i quali la città dovrebbe essere grata per aver privilegiato il nostro territorio, meritano qualche attenzione in più e tutti noi abbiamo il dovere di intervenire, ognuno per la propria parte, affinché lo spirito dell’accoglienza possa sempre più far parte del nostro bagaglio culturale”.

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