fatta eccezione per il risultato di Luigi De Magistris a Napoli (Idv) e per l’imprevista avanzata di Giuliano Pisapia (Pd) a Milano su Letizia Moratti, cosa che ha gelato la schiena di Pdl e Lega. Resta da verificare che cosa succederà al ballottaggio, dove gli apparentamenti e le situazioni non ufficiali di alleanza più o meno palesi, determineranno il risultato. Il Popolo della libertà, in ogni caso, perde quell’aura di invincibilità che sfoggiava fino a qualche giorno addietro. Il Pd esulta, ma francamente non riusciamo a capire per cosa, a parte il capoluogo piemontese e, per un soffio (pensate, una vittoria con un impalpabile 0,5 per cento di distacco) Bologna. Si tratta di un partito che vive sotto lo schiaffo di Antonio Di Pietro e che si troverà, con ogni probabilità, a dover avviare il corteggiamento nei riguardi della lista a cinque stelle di Beppe Grillo, vera sorpresa nella città emiliana. Il Cavaliere, d’altro canto, a schiaffi sta messo altrettanto male, dal momento che dovrà subire ancora di più le richieste federaliste della Lega, mentre Fli e Unione di centro sostanzialmente vivacchiano e nulla di più. Per quel che riguarda la provincia di Matera, registriamo la delusione (manifestata più o meno pubblicamente) di chi ha visto riaffermarsi per soli 54 voti l’antico sindaco di Ferrandina, il sen. Saverio D’Amelio (al quale facciamo i nostri auguri, come anche agli altri neosindaci), a scapito del competitor della sinistra. Il soggetto non si lamenti, dal momento che 54 e Ferrandina sta a D’Amelio come 179 e Matera sta a Adduce. Successe un anno fa, se la memoria non ci inganna…