Giovedì, 05 Maggio 2011 11:51

TRE SEGMENTI DI STORIA LOCALE

Una nota di mestizia connota questo “Contr – appunti”.  Come avrete verificato nel corso di questi ultimi due anni, questa rubrica non serve solo a produrre motti salaci e arguzie su questo o quel politico, su questo o quel fatto di cronaca. La abbiamo utilizzata anche (e continueremo a farlo) per esprimere i nostri stati d’animo rispetto a eventi luttuosi.

In questo caso le date non hanno molta importanza anche se proprio oggi sono previste le esequie di uno dei tre. Tre persone che rappresentano altrettanti “segmenti” di storia materana e locale e che ci hanno lasciato nel corso di poche settimane. Il primo ad avviarsi è stato Francesco Lionetti, fondatore della più antica agenzia di viaggi di Matera. Profondo conoscitore di storie non ufficiali della città dei Sassi, dotato di un carattere allegro ed amabile, ci scambiavamo davanti alla sua agenzia non lontana da casa, facezie e storielle divertenti, di cui era un serbatoio inesauribile. Il secondo “segmento” è venuto meno qualche giorno fa. Si tratta di Vincenzo Tortorelli, conosciuto anche come “Spring” per via dei suoi trascorsi lavorativi in Inghilterra. Dagli inizi degli anni Cinquanta aveva avviato una riuscita attività di ristorazione nel centro cittadino, in particolare nella stessa strada dove ho abitato dal 1958 fino agli anni Novanta. Indimenticabili le sue “focaccine” al pomodoro, il gelato artigianale alla nocciola e le sue interminabili partite pomeridiane a dama con mio padre, bisticci e litigate comprese. L’ultimo di questa mesta tornata è il caro Mario Tommaselli. Di origine laziale, la famiglia era arrivata a Matera all’incirca negli anni Trenta, al seguito del genitore, funzionario di polizia. Ancora una contiguità di indirizzi, dal momento che il nucleo originario abitava nell’immobile dell’ex Incis in piazza Matteotti – della Visitazione. I messaggi di cordoglio che abbondano sui mezzi d’informazione, la dicono lunga sull’importanza che la cultura e la sensibilità naturalista e ambientalista di Tommaselli hanno rivestito per la Basilicata intera. Se il Parco del Pollino e quello delle Chiese rupestri sono una innegabile realtà del nostro territorio, lo dobbiamo al suo impegno e al suo lavoro in difesa della natura lucana. Pochi altri esempi di rapporti “adottivi” con la Basilicata hanno prodotto questi importantissimi frutti. Autore di testi fondamentali sulle masserie fortificate dell’area appulo – lucana , sulle chiese rupestri e sulla Murgia materana nonché viaggiatore instancabile, aveva percorso l’Europa e tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo utilizzando una sorta di “protocamper” già dagli anni Sessanta. Mi piaceva incontrarlo, specie d’estate, nella sua tenuta da passeggio, in camicia e pantaloncini kaki,con il suo sembiante vagamente anglosassone, impegnato in lunghe deambulazioni pomeridiane. Circa un anno fa amici comuni, conoscendo la mia passione per il collezionismo “generalista” (una vera propensione per il “bric a brac”), mi avevano chiesto di procurargli una “Lettera 22”. In pochi giorni riuscii a trovarla addirittura ad Ivrea (patria della defunta Olivetti) e la scatola di cartone originale. Lo vidi contentissimo e commosso per il dono. Una settimana dopo mi arrivò una lettera con tanto di indirizzo, mittente e affrancatura. Era Mario che mi scriveva un ulteriore ringraziamento con la “Lettera 22”. E’ uno dei ricordi che ho molto a cuore. Alle rispettive famiglie giungano le espressioni di affetto e cordoglio di questo periodico telematico, quindi virtuale, ma impregnato dei migliori e più genuini sentimenti umani.

 

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