I fatti del Giappone, si apprende dagli ambienti di palazzo Chigi, hanno scosso gli uomini di governo che, come folgorati sulla via di Damasco, annunciano urbi et orbi, il fatidico passo indietro. Sbandamento nell’opposizione. Il Pd prende diplomaticamente atto, i dipietristi non riconoscono la buona fede del gesto, gridano all’inghippo della maggioranza per evitare il referendum e non mollano. E’ inevitabile che un provvedimento di questa portata finisce per interessare la massima istanza giudiziale, quella Corte di Cassazione che non si è ancora pronunciata in merito alla realizzabilità di quel referendum. Ma, di fronte a una sana e ragionata resipiscenza, non si può fare orecchio da mercante. E ieri, voilà, il nuovo annuncio dell’uomo di Arcore che, dopo aver trattato sull’intervento militare italiano in Libia(solo bombardamenti chirurgici e su obiettivi militari, mi consenta) e sugli immigrati e Schengen, fa sapere alla stampa la grande novità. La moratoria si è resa necessaria non per motivi alti e nobili sull’opportunità o meno di utilizzare l’energia nucleare ma, sostanzialmente per evitare il referendum, che avrebbe un esito molto probabilmente plebiscitario a favore dell’abrogazione di quella legge, da molti ritenuta sciagurata.Vale a dire una nuova sconfitta per l’immagine Sua e del di Lui Governo. Presidente, scusi, ma che Le passa per la testa? Non resta che chiederLe in romanesco: “Ma ce fai o ce sei?”