Venerdì, 22 Aprile 2011 10:57

EL CABEZON Y EL PEQUENHO MENSAJERO

Ecco le nuove cronache o, meglio, “croniche”. L’anno è il 1941. La nazione è la Spagna, in una immaginaria città che si chiama Meturia. O no? ******* Sulla spianata del combattimento gongolavano. Nonostante le numerose defezioni la manovra tattica era riuscita. Il generale Sotirio Pelè, alcalde di Meturia, impegnato nella sua Guerra Civil, ce l’aveva fatta di nuovo.

I battaglioni si erano incuneati nei due varchi apertisi inaspettatamente, nella difesa avversaria. El Cabezon e il Pequenho Mensajero avevano incomprensibilmente ceduto e deposto le armi. Per quanto privo di molte unità che si erano squagliate dalle formazioni alleate e dalla stessa “PanzerDivision” di sua proprietà, gli adescamenti posti in essere da Ruperto Pelinho do Cabineto avevano dato un risultato positivo a Pelè. Francisco Blanqui, Rafael Membrillo e Juan Escarola (tutti della PanzerDivision) avevano abbassato i cannoni, congiuntamente a Vicente Vinagre e Juan Franco de Bache, della brigada Estrella. I nemici di sempre erano schierati sull’altro fronte, lì dove spiccavano due “vuoti”, un varco pericolososissimo per Francisco Vinagre (troppi Vinagre a Meturia!) e per Angel Granìtico. Ma la Pasqua era vicina e le ostilità, almeno per pochi giorni, sarebbero cessate. La guerra poteva aspettare. Comarca del Toboso-Ciudad de Meturia. A.D. 1941. Majo.Veintiuno.

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