Lunedì, 04 Agosto 2008 00:00

AGROBIOS: UNA CLASSE DIRIGENTE INCAPACE

Riceviamo dal consigliere regionale Michele Napoli e pubblichiamo Sulla vicenda Metapontum Agrobios ritengo doveroso esprime una mia valutazione. Certo, con la mancata approvazione nel maxi emendamento dell'articolo riguardante il finanziamento di oltre 3.700,000 di euro in favore della società Metaopontum Agrobios si è probabilmente messa la parola fine ad una scandalosa operazione finanziaria della Regione. Non sfugge a questa opposizione che ciò potrebbe comportare il licenziamento di 67 unità . Ma è proprio nei riguardi di coloro che rischiano di pagare il prezzo più alto che voglio dedicare una riflessione. La responsabilità di quanto accaduto risiede tutta nell'incapacità di questa classe dirigente del centrosinistra che in tutti questi anni non è...

AGROBIOS: UNA CLASSE DIRIGENTE INCAPACE

 

Riceviamo dal consigliere regionale Michele Napoli e pubblichiamo

 

 

Sulla vicenda Metapontum Agrobios ritengo doveroso esprime una mia valutazione. Certo, con la mancata approvazione nel maxi emendamento dell'articolo riguardante il finanziamento di oltre 3.700,000 di euro in favore della società Metaopontum Agrobios si è probabilmente messa la parola fine ad una scandalosa operazione finanziaria della Regione. Non sfugge a questa opposizione che ciò potrebbe comportare il licenziamento di 67 unità . Ma è proprio nei riguardi di coloro che rischiano di pagare il prezzo più alto che voglio dedicare una riflessione. La responsabilità di quanto accaduto risiede tutta nell'incapacità di questa classe dirigente del centrosinistra che in tutti questi anni non è riuscita a garantire un futuro sicuro a quelle figure professionali di alto livello che avrebbero meritato di lavorare in un contesto che desse loro non solo la garanzia di esprimere il valore dei loro studi ma anche la serenità di farlo senza la spada di Damocle dell'intervento riparatore della Regione. Se veramente stava a cuore il lavoro di questi professionisti, se veramente si consideravano importanti le ricerche che all'interno dell’Agrobios si effettuavano, la Regione avrebbe dovuto prima di tutto, e quindi già da molti anni, predisporre un piano industriale per favorirne lo sviluppo, la competitività e la divulgazione nel mercato dei risultati di quegli studi e di quelle ricerche. Invece nulla di tutto questo è stato fatto, e nemmeno si tentato di fare, posto che questa maggioranza, probabilmente completamente assorbita da urgenti interessi di postazione di potere, ha portato in Consiglio regionale l'emendamento sul finanziamento di 3.700.000,00 circa in favore della società partecipata per il 97,50 per cento dalla Regione Basilicata, senza avere nemmeno il pudore di paventare l'avvio di un piano industriale che potesse dare una prospettiva seria al futuro della società. Senza un piano produttivo non sarà un vero futuro per l'Agrobios e per tante altre società, come è dimostrato, d'altronde, dal lento ed
inesorabile declino della Val Basento. L'opposizione di fronte a tanta superficialità, inoltre, non poteva essere complice di un ennesimo tentativo spudorato di giustificare il risanamento delle perdite dell'Agrobios come puro e semplice assistenzialismo nei confronti dei dipendenti. E' così che si mortificano le persone che lavorano all'Agrobios per compiere studi e ricerche. A questo punto, sarà anche la minoranza che lavorerà per individuare, magari di concerto con la maggioranza di centrosinistra cui rivolge formale invito, una seria e dignitosa collocazione nel mondo della ricerca ai dipendenti dell'Agrobios, creando concreti e solidi presupposti per un'attività che duri nel tempo e che non costringa queste professionalità ad operare sotto la scure del ricatto che si è alimentato, di anno in anno, per l'incertezza di perdere il lavoro in assenza di qualche altro finanziamento della Regione. Ben venga, ed in tempi brevissimi, il confronto con i lavoratori e le associazioni sindacali, affinché tutti, indistintamente, si attivino per elaborare e suggerire proposte concrete, capaci di garantire un futuro solido alla società del Metapontino. Non si deve difendere solo il lavoro ma anche, e sopratutto, la dignità di chi lavora.

Letto 302 volte