Martedì, 29 Luglio 2008 00:00

GRANDE COMPLICATION

Grande complication. Così si chiamano quei gioielli dell’orologeria svizzera che, azionati da un movimento meccanico, segnano non solo le ore, la data e il giorno della settimana, ma anche il movimento del sole e qualcuno scandisce anche sonoramente lo scorrere delle ore. Una complicazione nobile, quindi, fatta di numerosi leveraggi, micromeccanismi, molle e ruote dentate infinitesimali che permettono all’opera d’arte di produrre il suo risultato. Tale, anche se decisamente meno nobile, ci è sembrata la grande complication dell’elezione del nuovo ufficio di presidenza del Consiglio regionale di Basilicata. Come era facile prevedere (ritornano le profezie dell’ultimo Contr-appunti), la seduta di ieri non ha prodotto alcunché...
GRANDE COMPLICATION
 
Grande complication. Così si chiamano quei gioielli dell’orologeria svizzera che, azionati da un movimento meccanico, segnano non solo le ore, la data e il giorno della settimana, ma anche il movimento del sole e qualcuno scandisce anche sonoramente lo scorrere delle ore. Una complicazione nobile, quindi, fatta di numerosi leveraggi, micromeccanismi, molle e ruote dentate infinitesimali che permettono all’opera d’arte di produrre il suo risultato. Tale, anche se decisamente meno nobile, ci è sembrata la grande complication dell’elezione del nuovo ufficio di presidenza del Consiglio regionale di Basilicata. Come era facile prevedere (ritornano le profezie dell’ultimo Contr-appunti), la seduta di ieri non ha prodotto alcunché, fatta salva l’anticipazione della vexata quaestio dell’elezione presidenziale (poco probabile, in ogni caso) fissata per la seduta straordinaria del 6 Agosto prossimo. Ieri sembrava che il tutto, come per i poco studiosi dei tempi nostri, fosse stato rimandato a settembre. Così non è stato. A sconvolgere il quieto vivere instaurato sull’argomento dalla posizione attendista dei federati di centro (in particolare Prospero De Franchi) è stato il Popolo della libertà e Franco Mattia in particolare. Con l’annuncio, fatto circolare nei corridoi dell’ex via Anzio mentre si susseguivano le riunioni, il vice presidente di minoranza ha fatto sapere di voler rassegnare le dimissioni prima della seduta odierna, che ha all’ordine del giorno importanti argomenti di natura programmatico – finanziaria. Al suo abbandono sarebbe seguito quello del consigliere segretario di minoranza Agatino Mancusi. La nuova situazione avrebbe fatto saltare la seduta di questa mattina, con prevedibili conseguenze politiche. Ora, il tutto sembra essere ristabilito, per lo meno per quel che riguarda la data di convocazione del Consiglio per le procedure elettorali interne. Resta insoluta la questione della presidenza. La vuole Gennaro Straziuso o, meglio, la vuole l’assessore Roberto Falotico per Straziuso e minaccia, come gli è abituale, le dimissioni. Non cede sull’argomento un altro piddino, Marcello Pittella, che è al suo primo mandato regionale, ma con forti aspirazioni ad ipotecare il suo e il nostro (come lucani) futuro. Pesano sulla scranna della presidenza anche le aspirazioni dei Federati di centro, che chiedevano, per sostenere la maggioranza, almeno due postazioni nell’esecutivo, ma sarebbero disposti al “sacrificio” dell’accettazione di un assessorato e della presidenza del Consiglio. Dove, a onor del vero, c’è già la vice presidente Rosa Mastrosimone che sta dimostrando di saper reggere con polso e determinazione la gestione del Consiglio. E poi, è materana ed è donna, due elementi di continuità nella stessa maggioranza di centrosinistra che potrebbero far pendere a suo favore l’ago della bilancia. Comunque, l’ora del nuovo presidente del parlamentino lucano, per restare in tema di orologi, non è ancora scoccata, ma la grande complication resta. Eccome…
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