Martedì, 16 Novembre 2010 05:40

BELLE PAROLE

 

 Va riconosciuto che la seconda puntata di “Vieni via con me” condotta da Fabio Fazio, andata in onda ieri su Rai 3 in prima serata, ha conosciuto momenti migliori della prima, che sembrava essere un provvidenziale rinfocolare d’animi delle ideologicamente esangui schiere del Pd e, in senso lato, del centrosinistra. Certo, la presenza di Luigi Bersani e di Gianfranco Fini...

rispettivamente chiamati a descriverci, utilizzando un breve periodare sloganistico, il loro modo di intendere l’essere di sinistra e di destra, è stata di un fortissimo impatto mediatico. E non solo. Concentrando l’attenzione sui due leader, Fazio & Co. hanno idealmente polarizzato le simpatie politiche dei telespettatori, evitando di offrire altro, alla faccia di Casini, Buttiglione, Tabacci e altri del fronte antiberlusconiano e, ovviamente, dello stesso Silvio Berlusconi e del Pdl. Ma, questa, deve essere considerate come una “frode pia” di ottocentesca memoria e, quindi, concessa al Fabio ligure. Sappiamo di sfondare una porta aperta. Chi sbava per il genere televisivo della denuncia intellettualmente arguta e con il sorrisetto di circostanza, è pronto a passarci sopra. Per il resto, abbastanza scontato, ci piace ricordare che mafia, camorra e ‘ndragheta si si possono combattere anche con le parole e in questo Roberto Saviano resta un esempio. Ma non basta. Ci vuole soprattutto il sostegno sentito alle Forze dell’ordine e non solo a parole, ma con le attrezzature efficienti, l’addestramento e il reclutamento di nuove unità,le armi moderne, le vetture in ordine e, possibilmente, con la benzina nei serbatoi. Altrimenti le mafie vinceranno sempre e a noi resteranno, come consolazione, le belle parole di Saviano.

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