Mercoledì, 03 Novembre 2010 08:34

INPDAP: PERCHE' INSIEME ALLA PUGLIA?

“La recente decisione del Presidente dell’Istituto nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica (Inpdap) che ha inteso ridimensionare e razionalizzare, a suo dire, il servizio che le strutture dell’Istituto svolgono sul territorio, appare come l’ennesimo atto di spoliazione operato ai danni della Basilicata, il cui bacino di utenza è paragonabile a quello dell’Umbria e, ciononostante, per mere decisioni verticistiche e politiche, vedrà sottrarsi la Direzione regionale Inpdap...

 che sarà accorpata a quella della Puglia”. E’ quanto affermato da Alessandro Singetta, consigliere regionale di Alleanza per l’Italia che ha fatto sapere di “condividere i timori di quanti, come il consigliere Marcello Pittella, ritengono suddetta decisione un atto inaccettabile, volto a depauperare il territorio regionale di tutta una serie di presidi sociali e produttivi”. “Non si può accettare passivamente – continua Singetta – l’ennesimo atto di un meccanismo volto a privare la Basilicata del suo potenziale, delle sue risorse, per trasferirle altrove, giustificando il tutto con i concetti, di largo uso, di razionalizzazione e ridimensionamento. La creazione di una unica Direzione Regionale Inpdap denominata Puglia – Basilicata risulta davvero incomprensibile, considerato il bacino di utenza e le caratteristiche orografiche della nostra regione. Non si può restare inermi di fronte a questo scenario, c’è bisogno di intervenire, in primis per conoscere i motivi che hanno portato ad una siffatta, inspiegabile, decisione. Non si possono ignorare le conseguenze che da essa verranno: la Basilicata accorpata alla Puglia e Matera spogliata dello status di direzione provinciale, accorpata a quella di Potenza”. “E’ strano – ha concluso Singetta – che le logiche di razionalizzazione e ridimensionamento funzionino a senso unico, dimenticando tutto quello che la Basilicata ha dato e continua a dare all’Italia intera, soprattutto in termini di risorse ambientali, con un territorio devastato dalle trivellazioni petrolifere”.

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