Il fenomeno è fuori controllo perché non vengono rispettate le norme in materia stabilite dalla Provincia di Matera. Infatti l’ente provinciale con una circolare del 15 settembre scorso portava a conoscenza dei cacciatori di aver distribuito 1650 tesserini di accesso venatorio, destinando l’uso dell’ambito di caccia ai soli residenti in Basilicata. Il numero delle tessere distribuite è frutto di un preciso e incontestabile calcolo fatto dalla Provincia di Matera (unico Ente preposto a farlo) in base ad una serie di parametri dettati dalla legge”. Nella circolare la Provincia sottolinea chiaramente che “altri tesserini di accesso venatorio diversi da quelli ufficiali sono da considerarsi non leciti e dunque non validi”. “Ci chiediamo –sottolinea ancora Federcaccia- come mai non si attua alcuna iniziativa per fermare questa invasione di cacciatori i quali non hanno alcun titolo per venire a fare attività venatoria sul nostro territorio. Si tratta di un numero imprecisato di cacciatori che sfruttando tesserini non leciti producono danni agli animali cacciabili e addirittura alla specie stanziale violando così la normativa vigente. Per arginare il fenomeno che configura anche un reato ambientale, occorrerebbero maggiori controlli da parte degli organi preposti i quali dovrebbero verificare attentamente l’autenticità dei tesserini in possesso dei cacciatori ritirando eventualmente quelli non autorizzati ufficialmente dalla Provincia”.