Venerdì, 24 Settembre 2010 08:55

SIAMO PIU'AVANTI

 Precisiamolo subito. Abbiamo sostenuto che la barbarie della lapidazione prevista per l’iraniana Sakineh ci indignava. Abbiamo simpatizzato con la battaglia condotta, in proposito, dalla premiere dame di Francia Carla Bruni. Abbiamo preso atto delle dichiarazioni del capo di quello stato, Mahmud Ahmadinejad che ha comunicato al mondo come non sia prevista alcuna sentenza capitale (per ora) della prigioniera.

 In modo altrettanto fermo dichiariamo la nostra indignazione nei riguardi dell’eliminazione per iniezione letale di Teresa Lewis, soppressa questa mattina alle ore 3 all’incirca, con un’iniezione letale. La cosa ci indigna vieppiù se pensiamo che la sentenza di morte è stata eseguita in negli Stati Uniti d’America (patria dei diritti individuali della persona e pilastro della democrazia partecipata) nello stato della Virginia. Intendiamoci, la donne era sicuramente colpevole dei crimini commessi, come probabilmente lo è Sakineh. Ciò non può autorizzare nessuna entità giuridica (con o senza contratto sociale alla sua base), nessun codice e nessuna legge a privare della vita un essere umano. Su questa difficile questione il presidente Baraci Obama dovrebbe avviare una campagna civile all’interno del suo Paese. Forse così, tante altre nazioni seguirebbero l’esempio degli Usa. Noi italiani, almeno, in questo campo, possiamo vantarci di aver debellato la pena di morte sin dal varo della Costituzione repubblicana. In questo, almeno, siamo davvero più avanti degli altri.

 

 

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