Lunedì, 30 Agosto 2010 00:00

POZZO DI CERRO FALCONE: LA OLA DICE NO

La Ola (Organizzazione Lucana Ambientalista), avendo appreso dal Bur Basilicata n.35 del 16 agosto 2010 che “il Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità, Ufficio Foreste e Tutela del Territorio ha autorizzato i lavori di allestimento definitivo e messa in produzione dell'area Pozzo Cerro Falcone 2 (CF2), ubicato nel Comune di Calvello (Pz) di cui è titolare Eni spa” rende noto di aver chiesto “al Ministero dell'Ambiente l'emanazione di un provvedimento cautelativo che sospenda con urgenza l'efficacia dell'autorizzazione regionale.

 E' stupefacente che gli uffici regionali autorizzino un pozzo che dovrebbe essere chiuso definitivamente, onde evitare ulteriori problemi ambientali, ed in particolar modo agli equilibri delle falde acquifere superficiali e sotterranee che potrebbero essere state compromesse dal cosiddetto processo denominato "hydraulic facturing", detto anche "fracking". Un processo che innesca la frattura idraulica del foro di trivellazione trattato con fanghi e fluidi perforanti che con molta probabilità è stata la causa dell'affioramento in superficie dei fluidi che hanno contaminato l'area e le sorgenti sotto sequestro”.

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