Sabato, 19 Luglio 2008 00:00

ALLARME PER LA SATA DI MELFI

Con una interrogazione presentata venerdì i senatori del Pd Maria Antezza, Carlo Chiurazzi e Filippo Bubbico chiedono al Ministro dello Sviluppo economico Scajola “quali provvedimenti urgenti intende adottare per evitare che la grave crisi che investe il settore automobilistico si aggravi e determini ulteriori pregiudizi nei confronti dei lavoratori impiegati in questo comparto produttivo”. “L’annunciato ricorso alla cassa integrazione - per cinque settimane, a partire dalla fine di luglio alla fine di novembre - dei dipendenti dello stabilimento di Melfi, per le maestranze della Fiat Sata e dell’indotto, unitamente alla recente proposta di trasferta in altri sedi del gruppo e per le maestranze dell’indotto, hanno suscitato grande preoccupazione...

 

ALLARME PER LA SATA DI MELFI

Con una interrogazione presentata venerdì i senatori del Pd Maria Antezza, Carlo Chiurazzi e Filippo Bubbico chiedono al Ministro dello Sviluppo economico Scajola “quali provvedimenti urgenti intende adottare per evitare che la grave crisi che investe il settore automobilistico si aggravi e determini ulteriori pregiudizi nei confronti dei lavoratori impiegati in questo comparto produttivo”.  “L’annunciato ricorso alla cassa integrazione - per cinque settimane, a partire dalla fine di luglio alla fine di novembre - dei dipendenti dello stabilimento di Melfi, per le maestranze della Fiat Sata e dell’indotto, unitamente alla recente proposta di trasferta in altri sedi del gruppo e per le maestranze dell’indotto, hanno suscitato – affermano gli interroganti - grande preoccupazione e perplessità nei lavoratori impiegati in tale stabilimento, soprattutto in ragione della mono-specializzazione produttiva della Sata, suscettibile di aggravare ulteriormente le condizioni del mercato e dei lavoratori”.  Alla luce di questa situazione, Antezza, Chiurazzi e Bubbico chiedono quindi al ministro “quali iniziative ritiene opportuno assumere per arginare la crisi economica attuale, anche attivando un tavolo di concertazione con le imprese del settore e con le associazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori di tale comparto produttivo e in particolare dello stabilimento Sata di Melfi, in Basilicata”.

 

 

 

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