Mercoledì, 16 Luglio 2008 00:00

NUCLEARE? SI, GRAZIE

Riceviamo da Franco Vespe e pubblichiamo Finalmente nel nostro paese si è posto al centro dell’attenzione la questione dell’approvvigionamento energetico in modo serio e razionale. Il rincaro della bolletta energetica e la consapevolezza che essa può bloccare e blocca lo sviluppo del nostro paese ha costretto a dare massima priorità alla questione. Si è tornati a parlare di nucleare dopo che su di esso era calato il sipario nel lontano 1987 con il contraccolpo emotivo-terroristico dei fatti di Cernobil. Eppure negli anni 60 l’Italia grazie all’azione del Prof. Felice Ippolito, era diventata la III potenza mondiale nello sfruttamento dell’energia nucleare per scopi pacifici. Sarebbe il caso di andare ad indagare perché F. Ippolito cadde in disgrazia...

NUCLEARE? SI, GRAZIE

Riceviamo da Franco Vespe e pubblichiamo

Finalmente nel nostro paese si è posto al centro dell’attenzione la questione dell’approvvigionamento energetico in modo serio e razionale. Il rincaro della bolletta energetica e la consapevolezza che essa può bloccare e blocca lo sviluppo del nostro paese ha costretto a dare massima priorità alla questione. Si è tornati a parlare di nucleare dopo che su di esso era calato il sipario nel lontano 1987 con il contraccolpo emotivo-terroristico dei fatti di Cernobil. Eppure negli anni 60 l’Italia grazie all’azione del Prof. Felice Ippolito, era diventata la III potenza mondiale nello sfruttamento dell’energia nucleare per scopi pacifici. Sarebbe il caso di andare ad indagare perché F. Ippolito cadde in disgrazia, perseguitato – capita sempre più spesso in Italia ai suoi figli più dotati e creativi-   fino al punto di sbatterlo senza tanti complimenti in galera. Sarebbe ancora il caso di sapere da chi erano finanziati quelli del Club di Roma che agli inizi degli anni 70 uscirono con un rapporto che sparò a “0” contro il nucleare giustificando la loro pubblicazione ammantandosi con una patinata competenza tecnico-ecologista. Insomma fatto sta che questo enorme vantaggio che l’Italia aveva fu stupidamente dilapidato. Per capire meglio la faccenda occorre però porsi alcune semplici domande: La prima è se il nucleare è più o meno inquinante dal termo-elettrico derivato da idrocarburi. In un paese serio la risposta giusta è che nucleare è di gran lunga meno inquinante! Solo in un paese meraviglioso come il nostro, sembra che le cose non stiano così. Il nucleare non produce CO2 che sta devastando il clima . Poi in un paese di meravigliosi ignoranti non si sa che le forze nucleari sprigionano energia in quantità decine di milioni di volte superiore con la conseguente produzioni di meno scorie (anche se sono dure da trattare. Questo bisogna ammetterlo onestamente!) Questi ambientalisti in salsa nostrana, che hanno sostituito con la crassa ignoranza la supponente e patinata competenza dell’elitario Club di Roma, devono spiegare all’opinione pubblica perché hanno recitato la parte di Kyoto boys inscenando manifestazioni di protesta contro Bush l’untore; quando l’Italia, sottoscrittrice del protocollo, invece di ridurre le emissioni di gas serra del 6.5%, le ha incrementate fino all’11.5% rispetto al 1990. Questo grazie anche e soprattutto agli innumerevoli no dei nostri ambientalisti. Replicano i mesti ambientalisti: questo non è dovuto al fatto che l’atomo è stato bloccato; ma perché non si è investito sulle fonti energetiche “rinnovabili”. A parte l’assoluta imprecisione di tale definizione in natura. la Fisica ci insegna a noi, come ai sedicenti “scienziati” a cui si appellano per corroborare le loro tesi, che non esistono fonti energetiche “rinnovabili”. Il principio dell’entropia lo impedisce. Domandiamoci insomma di quale fonti di energia stiamo parlando? Di solare ? Di eolico ? Qui occorre in verità fare chiarezza sulle  diverse classificazioni delle fonti energetiche che vanno sostanzialmente distinte in “pesanti” e” leggere”. Quelle pesanti ci consentono di preservare i nostri standard di vita e di sviluppo e di sostenere il nostro sistema produttivo complesso ed articolato. Quelle leggere invece sono ancillari. Di queste se ne può fare un uso familiare o di tipo locale-urbano. Possono con esse soddisfare al massimo il 20% (si badi bene non è poco!!). Ci possono servire per rendere più vivibili le nostre città ma non si può pretendere che siano sostitutive a quelle “pesanti”. Un esempio su tutti è la Germania dove è molto diffuso l’uso delle energie rinnovabili; ma di certo non sono in grado di far chiudere una, dico una delle tante centrali nucleari presenti in quel territorio. Ecco allora che in campo oggi, se parliamo di energie pesanti, ci sono solo il nucleare ed il petrolio. In un paese normale per rispettare il protocollo di Kyoto la scelta è chiara. Non lo è invece per un paese meraviglioso come il nostro nel quale agli asini ed agli imbecilli permettiamo non solo di ragliare (questo diritto non lo si può sopprimere!) ma di orientare e governarci. Dall’altra occorre incentivare la ricerca nel settore delle fonti dell’energia. La sostituzione di petrolio e fissione nucleare possono avvenire con la fusione nucleare. Per intenderci quest’ultima è l’energia che alimenta la fornace solare ed è quella di gran lunga più diffusa nell’Universo. 5 grammi di idrogeno sarebbe capace di alimentare per un anno una città come New York! E non produce nemmeno scorie pesanti!  Dobbiamo sottolineare che anche per questa forma di energia i nostri cari ambientalisti sono ovviamente contrari. Siamo usciti negli ultimi 10 anni anche da consorzi  di ricerca internazionali come il JET. Sono ricerche per intenderci costosissime nel quale oggi si stanno consorziando Europa, America ed Asia (Cina e Giappone) per costruire “tokomak” molto più grande ed efficienti. E’ il progetto ITER che cuba 10 miliardi di Euro. Dovremmo forse come Italia rimettere piede al più presto in questi programmi. A Scajola occorre dire che va bene si ritornare al nucleare; ma che contemporaneamente sarebbe saggio ritornare ad investire in modo massiccio in questo settore di ricerca. Anche per il solare occorre scommettere (senza però molte pretese) avendo bene a mente che anche quella è energia nucleare!

 

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