Giovedì, 10 Luglio 2008 00:00

TRASFERITI I FUSTI DI CONTRADA LAVANDAIO

E’ stata inviata ieri mattina all’inceneritore La Fenice di Melfi l’ultima partita dei fusti di contrada Lavandaio. Lo rende noto, in un comunicato, l’ufficio stampa del Comune di Pisticci. “La ditta Agecos di Paterno, aggiudicataria dei lavori per la bonifica dei 127 bidoni illecitamente stoccati nel sottosuolo pisticcese, ha provveduto a trasferire la rimanente parte di circa 60 fusti nella località individuata per il loro definitivo smaltimento liberando di fatto l’area di Lavandaio nella sua completezza, dopo che il primo stock era stato trasferito nei giorni scorsi. I lavori per la bonifica dei fusti erano stati consegnati il 30 giugno dal Comune di Pisticci alla ditta Agecos, la stessa che nello scorso febbraio li aveva dissotterrati.

TRASFERITI I FUSTI DI CONTRADA LAVANDAIO

E’ stata inviata ieri mattina all’inceneritore La Fenice di Melfi l’ultima partita dei fusti di contrada Lavandaio. Lo rende noto, in un comunicato, l’ufficio stampa del Comune di Pisticci. “La ditta Agecos di Paterno, aggiudicataria dei lavori per la bonifica dei 127 bidoni illecitamente stoccati nel sottosuolo pisticcese, ha provveduto a trasferire la rimanente parte di circa 60 fusti nella località individuata per il loro definitivo smaltimento liberando di fatto l’area di Lavandaio nella sua completezza, dopo che il primo stock era stato trasferito nei giorni scorsi. I lavori per la bonifica dei fusti erano stati consegnati il 30 giugno dal Comune di Pisticci alla ditta Agecos, la stessa che nello scorso febbraio li aveva dissotterrati riportandoli alla luce e mettendoli a disposizione degli inquirenti. La Procura di Matera, infatti, mantiene aperta un’inchiesta sul caso. La consegna dei lavori era stata ritardata rispetto alle prime previsioni sia per consentire alla ditta aggiudicataria di svolgere delle analisi in proprio sia per ottenere dalla Fenice le autorizzazioni necessarie e successive alla verifica di compatibilità dei materiali contenuti nei fusti con i processi di incenerimento dell’impianto. Le analisi dell’Agecos hanno confermato quanto già documentato dall’Arpab, ovvero che i fusti contenevano scarti di lavorazione di vernici e solventi. La Fenice, invece, ha dato il via libera dopo aver condotto tutte le verifiche del caso. Termine ultimo per completare le operazioni era stato fissato al 20 luglio. Per portare a termine l’intervento, tuttavia, è servito anche meno tempo tanto che ad oggi, su fosso Lavandaio, non è più presente alcun fusto e l’area può essere liberata anche dai container provvisori usati per lo stoccaggio in loco, successivo alle operazioni di scavo”. L’Amministrazione comunale esprime “viva soddisfazione per la conclusione della vicenda, almeno per quanto riguarda la fase relativa allo smaltimento dei fusti; ringrazia la Procura della Repubblica di Matera, la Provincia di Matera e la Regione Basilicata per la sensibilità mostrata e gli impegni presi e mantenuti al fine di rendere possibili le operazioni di scavo e bonifica; confida nell’operato della Magistratura affinché i responsabili dell’illecito sotterramento possano essere individuati. Solo allora l’intera vicenda di fosso Lavandaio potrà considerarsi completamente chiusa”.

Letto 415 volte