...in dialetto romanesco per rendere meglio una realtà spesso coperta dagli stereotipi femminili della pubblicità. Oggi, Covid-19 imperante, probabilmente non sarà tutto un olezzo di mimose, di discorsi e di dichiarazioni di principio. La preoccupazione è davvero tanta, specialmente per le donne genitrici, angosciate dall'assenza dei loro figli, molti dei quali impegnati con gli studi universitari nelle zone appena blindate dal decreto governativo. Tornando in argomento, quello che conta ,in questo difficile campo della parità e delle pari opportunità tra uomo e donna,è non perdere il senso e il valore dei diritti acquisiti.Sappiamo tutti che la violenza contro le donne, le bambine, le madri, le lavoratrici, è sempre dietro l’angolo. Non ci riferiamo solo alle violazioni sessuali, manifestazioni brutali, belluine e barbariche della supremazia maschile nel corso dei secoli, ma soprattutto alle violenze sottaciute e imposte senza possibilità di ribellione da parte delle donne. Sappiamo che ogni giorno queste cose accadono, in particolare dentro le mura domestiche, in contesti familiari non sempre degradati ma, spesso, di livello culturale ed economico medio – alto. Donne, quindi, non solo sottoposte ad ogni angheria in un contesto sociale e civile degradato di cui abbiamo ancora troppi esempi nella nostra civile e "coronata" Italia. Esiste anche la sopraffazione raffinata, l’eccesso d’ira di un marito (o compagno) economicamente solido e psicologicamente instabile, gli omicidi del coniuge e, spesso, anche dei figli. Abbiamo avuto casi emblematici anche in una città come Matera. In compenso abbiamo strutture di ascolto e di protezione. Rivolgetevi a loro senza timore. Sarete ascoltate con attenzione e rispetto, così come dovrebbe essere sempre in un mondo migliore. Buona ricorrenza.