Venerdì, 09 Marzo 2012 03:36

MEGLIO COSI’

Finito il profluvio di mimose, i discorsi e le dichiarazioni di principio, oggi incomincia il nuovo anno della donna e del suo non semplice cammino lungo il percorso della parità e delle pari opportunità con il sesso maschile. A circa quattro ore dall’inizio del “post otto marzo” è il caso di riprendere l’argomento. Sappiamo tutti che la violenza contro le donne, le bambine, le madri, le lavoratrici, è sempre dietro l’angolo.

Non ci riferiamo solo alle violazioni sessuali, manifestazioni brutali, belluine e barbariche della supremazia maschile imposta nel corso dei secoli, ma soprattutto alle violenze sottaciute e imposte senza possibilità di ribellione da parte delle donne. Sappiamo che ogni giorno queste cose accadono, in particolare dentro le mura domestiche, in contesti familiari non sempre degradati ma, spesso, di livello culturale ed economico medio – alto. La  donna, quindi, non è solo trattata a livello di bestia da lavoro e sottoposta ad ogni angheria (come accadeva nel famoso “Brutti, sporchi e cattivi”, interpretato magistralmente da Nino Manfredi) in un contesto sociale e civile degradato di cui abbiamo ancora troppi esempi nella nostra civile Italia. Esiste anche la sopraffazione raffinata, l’eccesso d’ira di un marito (o compagno, l’indegnità non cambia) economicamente solido e psicologicamente instabile, le percosse somministrate al coniuge più debole e, spesso, anche ai figli. Abbiamo avuto casi emblematici anche in una città come Matera, con un omicidio e vittime pestate in vario modo, con protagonisti sia locali che stranieri, l’indegnità non cambia.Tutto ciò deve diventare un ricordo del passato e il 2012 può essere l’anno della svolta, a condizione che le vittime acquisiscano la forza e la determinazione di denunciare ogni sopruso alle organizzazioni di difesa delle donne. Donne, nel vostro interesse, fatelo e questa società farà un altro grande passo sulla strada della parità. Una cosa, però, sentiamo di doverla chiedere in cambio. Grazie a Dio la crisi ha fatto quasi del tutto giustizia di quei volgari spettacolini che proponevano spogliarelli di maschi, simili a quelli che il sesso cosiddetto “forte” ha frequentato per secoli. E’ una cosa che non vi faceva onore, oltre a essere di pessimo gusto. Meglio così, non vi pare?

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