Un incontro tutto sommato proficuo, quello tenutosi ieri, a Roma, nella sede del Ministero della sviluppo economico. Presenti alla riunione operativa il capo dipartimento per la competitività Andrea Bianchi, i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali appulo – lucane e dei sindacati e quelli delle due regioni contermini. Il punto nodale, ancora da sciogliere, è quello di una sostanziale rimodulazione del protocollo Scajola sottoscritto oltre due anni fa. Le parti, infatti, hanno stabilito di rivedersi a settembre per modificare quell’intesa e per sottoscrivere un accordo di programma che dovrà puntare all’estensione dei provvedimenti previsti dalla legge 181, estendendo gli interventi anche al settore del mobile imbottito. Delusa l'Api lucana.

E' stata firmata ieri pomeriggio a Roma, presso il Ministero del Lavoro, la cassa integrazione per la Nicoletti spa di Matera, l'azienda produttrice di mobili imbottiti che aveva attivato le procedure di liquidazione a causa di difficoltà gestionali. Il provvedimento, che riguarda 480 dipendenti, avrà durata biennale con un’efficacia retroattiva, a partire dal 23 giugno scorso. Nei ventiquattro mesi del provvedimento governativo saranno avviate le procedure di accompagnamento verso il prepensionamento e per le eventuali forme di occupazione delle maestranze. Tra due anni, con ogni probabilità, l’azienda potrebbe produrre in scala ridotta utilizzando un centinaio di unità lavorative e riducendo l’estensione dei capannoni industriali di La Martella, a Matera.

Tito di Maggio, imprenditore del salotto e assessore comunale di Matera alle Attività produttive, ha deciso di dimettersi dal Direttivo del Distretto del Mobile imbottito. In una lettera inviata in data odierna al presidente del Distretto, Giuseppe Nicoletti, Di Maggio specifica il perché della sua decisione. Le vicende di questi giorni – scrive Di Maggio - mi hanno indotto ad una seria e profonda riflessione su quanto, insieme, in questi anni abbiamo speso in energie, idee, sforzi, e battaglie all’interno del distretto del mobile imbottito. Molte le cose che abbiamo fatto, ma molte di più le cose che non siamo riusciti a fare; su queste ultime credo, tuttavia, che le responsabilità non si possano addebitare ne al nostro ruolo ne alla nostra funzione.

“I ritardi ed il silenzio che accompagnano l’edizione 2008 de “La Storia Bandita” proposta dal Cinespettacolo della Grancia non fanno altro che alimentare perplessità sui costi di gestione e sulla organizzazione dell’evento”. E’ quanto afferma il presidente del gruppo misto – La Destra, Michele Napoli, che sottolinea come “occorreva mettere la parola fine a quel susseguirsi di voci che parlano di una grossa debitoria maturata dalla società Piani e Programmi di Azione Locale (Ppal) che gestisce ed organizza lo spettacolo presso la Grancia”. Di qui scaturisce l’interrogazione del consigliere per conoscere i reali contorni dell’intera questione, nonchè i dati dettagliati concernenti, tra l’altro, il Bilancio della società e i costi relativi alla organizzazione.