Ci dispiace profondamente, sia perché ci conoscevamo da sempre, ma soprattutto perché chi ha militato in un partito (parliamo dei partiti di una volta, quelli con i valori e le regole, con gli intellettuali e gli operativi, tutti capaci di fare il loro specifico mestiere, ma intercambiabili nei ruoli, dove non si sbagliava la presentazione neanche della lista della spesa, figuratevi quella per le elezioni), finisce per saper riconoscere le qualità degli altri a colpo sicuro, con pochi margini d’errore. Così era Maria Antonietta Pascale, moglie di Angelo Minieri, una conoscenza che vantiamo da tempi davvero lontani, fatti di ricordi di rioni popolari, di giochi d’infanzia e di scoutismo militante. Improvvisamente ci è venuta a mancare, Maria Antonietta.