Carmine Donnola riesce sempre a stupirci. E quando lancia acuti strali contro i politicanti e i loro immarcescibili sederi attaccati alle poltrone e, felicemente insolito, quando dedica alla nostra malconcia nazione, un inno di alta luminosità e bellezza. Magari preceduto da una serie di versi sofferti e doloranti, come indelebili lividi sull'anima. Ve li propongo, per dissetarci alla fonte di Euterpe.
Hanno colpito per la terza volta. Antonio Andrisani, Paolo Tritto e Luigia Caringella (ai quali si è aggiunto un incredibile Brando Rossi travestito da "nero") sono i protagonisti del nuovo "Se Matera ultimo capitolo", con la collaborazione di Antonio Stornaiolo e la regia di Vito Cea-Rvm. Siamo alle battute finali, condizionate dal fatto che la provincia di Matera resta ancora per qualche tempo in piedi.
Natale è qui e Carmine Donnola, cantore delle piccole cose, invita a ricordarci degli altri. Non in senso gerericamente solidaristico, ma di quelli, invisibili, che vivono ai margini della società e che, almeno a Natale, tornano a essere riconosciuti come esseri umani. Buon Natale a tutti noi, anche se con il sottofondo amaro di un poeta che non dimentica l'altro aspetto, quello a volte doloroso dell'umana esistenza. Auguri, Carmine.
In questo momento le undici e undici (orario universale) sono passate già da oltre due ore e non è successo niente. Nel senso della fine del mondo. Almeno per oggi la catastrofe è stata sventata. Già dalle prime ore di questa mattina i messaggi che venivano dall'Australia (dove il fuso orario avrebbe dovuto dare luogo ai primi fenomeni di distruzione del pianeta) erano del tutto rassicuranti, canguri compresi.
Manca un giorno. Alla fine del mondo, s’intende. Non riusciamo ancora a capire come si svolgerà l’evento, anche perché nessun astrofisico ha confermato l’esistenza di un pericolo proveniente dall’esterno. Quindi, nessun meteorite o, addirittura, pianeta, colpirà la Terra, dal momento che sarebbe già stato segnalato sugli schermi dei radiotelescopi. Marchione, Elkann e, pare, anche il presidente Monti arrivano oggi alla Fiat di Melfi. E' la fine del mondo.
Facciamo doverosa ammenda per aver trascurato una scomparsa significativa della città di Matera. Si trattava di una persona che incontravamo ovunque nel centro cittadino. Gino Masciullo, scomparso di recente e in giovane età, detto anche Gino "mille lire" era un personaggio che accompagnava tutti noi per qualche metro, chiedendoci un caffè e offrendoci, spesso, qualche perla di saggezza, così lontana dalla nostra quotidianità convenzionale. Ce lo ricorda, con una poesia, Carmine Donnola, uomo di cuore e di garbo creativo che in Gino ha letto molto più di tutti noi e, sopratutto, se stesso.
Hanno colpito di nuovo. Antonio Andrisani, Paolo Tritto e Luigia Caringella sono i protagonisti del nuovo "Se Matera avesse le montagne", con la collaborazione di Antonio Stornaiolo e la regia di Vito Cea-Rvm. Siamo, in pratica, alle considerazioni di chi ha avuto un contatto con la societa di formazione Polpoform per prepararsi ed essere ammessi in Puglia e chi ha,invece, già provato ad avvicinare l'omologa struttura "Passannante" di Potenza. Il dialogo è, in una prima parte tra Andrisani e Tritto, ai quali si aggiunge la Caringella.
Di questi tempi, una poesia può ristorarti dall'arsura quotidiana provocata dalla desertificazione delle anime e dei sentimenti della nostra vita contemporanea. Carmine Donnola assolve bene a questo compito "dissetante", donandoci visioni oniriche che ci riportano a ancestrali tempi di sogni, stagioni e monotematismi, dove il politico fa capolino con tutto il noto (e qualche volta ascoso) fardello della sua attività.
Presi dai fatti di casa nostra, ci dimentichiamo che in altre parti del mondo esistono situazioni di grande e pericolosa tensione sociale che, spesso, sfociano in incidenti con morti e feriti. E' il caso di Maputo, dove opera il nostro corregionale materano Roberto Galante che ci ha inviato un resoconto dei fatti verificatisi la settimana scorsa.
Atmosfera tragica per gli ultimi giorni di Santarsiero - Hitler. Di tutt'altro passo è il cortometraggio di Antonio Andrisani, realizzato in collaborazione con Paolo Tritto e Antonio Stornaiolo, per la regia di Vito Cea. L'ambientazione è convenzionale. Fa pensare a una stanzetta da studio per giovani, ma si legge in fondo un cartello, con tanto di illustrazione grafica, con scritto "Polpoform", diretta da una devastante e bravissima Luigia Caringella.
Quei mattacchioni di Hyperbros sono davvero geniali. L'ultima trovata, in tal senso, è un doppiaggio di un violento sfogo d'ira del Fuhrer Adolf Hitler, alle prese con gli insuccessi catastrofici della guerra. Dal bunker dove si è asserragliato un Hitler - Santarsiero rivisitato, con tanto di sottotitoli inerenti la "annessione" della provincia di Matera sotto quella di Potenza...