Sabato, 05 Luglio 2008 00:00

SALOTTO: L'API CHIEDE L'ATTIVAZIONE DEL PROTOCOLLO SCAJOLA

“Chiediamo al Governo e alla Regione Basilicata l’attivazione del Protocollo Scajola, sottoscritto il 19 marzo 2006, documento all’epoca ritenuto necessario e oggi considerato urgente per il comparto del mobile imbottito”. Con queste parole Nicola Fontanarosa, presidente della Sezione Legno dell’Api (l’associazione delle piccole e medie imprese) di Matera, esprime il punto di vista delle piccole e medie imprese al termine di un incontro tenutosi nella sede dell’associazione. Nel gran parlare che in questi giorni si fa intorno alla critica situazione del comparto del mobile imbottito, l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica si è concentrata prevalentemente sulle grandi aziende in crisi o in difficoltà.
SALOTTO: L'API CHIEDE L'ATTIVAZIONE DEL PROTOCOLLO SCAJOLA
 
“Chiediamo al Governo e alla Regione Basilicata l’attivazione del Protocollo Scajola, sottoscritto il 19 marzo 2006, documento all’epoca ritenuto necessario e oggi considerato urgente per il comparto del mobile imbottito”. Con queste parole Nicola Fontanarosa, presidente della Sezione Legno dell’Api (l’associazione delle piccole e medie imprese) di Matera, esprime il punto di vista delle piccole e medie imprese al termine di un incontro tenutosi nella sede dell’associazione. Nel gran parlare che in questi giorni si fa intorno alla critica situazione del comparto del mobile imbottito, l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica si è concentrata prevalentemente sulle grandi aziende in crisi o in difficoltà. Tuttavia, dietro la drammaticità delle cifre dei grandi committenti (debiti in aumento, fatturati in calo, ordini in diminuzione, personale in esubero) si cela l’autentica emergenza delle piccole e medie imprese contoterziste e dell’indotto, dei cui dipendenti - spesso senza tutele - nessuno si preoccupa. Nella sede di piazza Mulino si sono riunite diverse aziende che vivono con preoccupazione questa emergenza e il cui futuro è fortemente a rischio. Quasi tutte, inoltre, vantano cospicui crediti dai grandi committenti e a loro volta sono indebitate con le banche e i fornitori. Essere stritolati dalle due ganasce di una stessa tenaglia, a questo punto, è molto facile. Gli analisti internazionali dicono che bisognerà attendere le elezioni negli Stati Uniti per capire come andrà il mercato, ma 9 mesi sono troppi per aziende che ormai sono quasi senza lavoro. All’incontro erano presenti, inoltre, il presidente dell’Api Olivieri, il presidente e il vice presidente della Sezione Legno Fontanarosa e Colacicco, i membri di giunta Muscaridola e Clemente; quest’ultimo riveste anche la carica di membro del Comitato di Distretto. “Il Protocollo Scajola – precisa Fontanarosa – prevede non solo le misure specifiche per risollevare il comparto, ma anche gli impegni delle parti firmatarie e soprattutto l’istituzione di un comitato tecnico con funzioni esecutive per l’attuazione dell’accordo”. “Se il Governo istituisse subito questo tavolo potremmo cominciare a parlare di cose concrete. L’occasione per ribadire quest’impegno potrebbe essere il convegno che l’API di Matera e la Confapi Puglia terranno a Santeramo in Colle tra qualche settimana con la presenza del ministro Fitto e degli esponenti delle due Regioni.
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