Venerdì, 04 Luglio 2008 00:00

LA CAMPAGNA ANTINCENDI DELLA CIA

Parte oggi la campagna informativa “L’attenzione spegne più incendi dell’acqua”, organizzata dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) con l’obiettivo “di accrescere l’attenzione degli agricoltori alla prevenzione e allo spegnimento degli incendi in collaborazione con gli organismi preposti”. Ai titolari delle aziende agricole sarò distribuito un “vademecum” che spiega quali sono i comportamenti da evitare e quelli da adottare per prevenire il fenomeno, che "ogni anno, principalmente d’estate, fa registrare gravissimi danni all’agricoltura italiana e agli ecosistemi". “Il nostro Paese - rileva la Cia - è il Paese dell'Unione europea con la maggiore percentuale di superficie coltivata (43,8 per cento) distribuita per il 45 per cento in montagna...

LA CAMPAGNA ANTINCENDI DELLA CIA

Parte oggi la campagna informativa “L’attenzione spegne più incendi dell’acqua”, organizzata dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) con l’obiettivo “di accrescere l’attenzione degli agricoltori alla prevenzione e allo spegnimento degli incendi in collaborazione con gli organismi preposti”. Ai titolari delle aziende agricole sarò distribuito un “vademecum” che spiega quali sono i comportamenti da evitare e quelli da adottare per prevenire il fenomeno, che "ogni anno, principalmente d’estate, fa registrare gravissimi danni all’agricoltura italiana e agli ecosistemi". “Il nostro Paese - rileva la Cia - è il Paese dell'Unione europea con la maggiore percentuale di superficie coltivata (43,8 per cento) distribuita per il 45 per cento in montagna, per il 23 per cento in collina e per il 32 per cento in pianura. Nelle aree rurali - evidenzia la Cia - con presenza di aziende agricole i pericoli e le esposizioni a rischi d’incendio involontari sono elevate. Ma l'abbandono delle aree collinari, pedemontane e selvicolturali da parte delle popolazioni espone il patrimonio naturale a grandissimi rischi, proprio per la mancanza di presidi dell’uomo. Quindi, l’agricoltore risulta il primo custode e tutore del territorio ed è fondamentale che continui la sua attività produttiva nelle aree rurali, anzi dovrebbe essere maggiormente incentivato a proseguire nella sua opera”.

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