Giovedì, 03 Luglio 2008 00:00

IL BELLO IL BRUTTO E IL…

E’ inutile negarlo. La polemica c’è e si vede. Nell’ambito della maggioranza di centrosinistra che regge il governo regionale della Basilicata si susseguono le polemiche. Ad alimentarle sono le diverse posizioni espresse dai rappresentanti del Partito democratico e da Italia dei Valori. L’ultimo fendente è stato vibrato da Erminio Restaino che ha definito in modo marcato le dichiarazioni dei dipietristi lucani. Oggetto della contesa, almeno quello visibile, è la metodologia usata per il rinnovo della carica di amministratore di Acquedotto lucano. Secondo Italia dei valori la scelta, che è ricaduta sull’uscente Egidio Mitidieri, sarebbe dovuta essere improntata a criteri di trasparenza e professionalità.
IL BELLO IL BRUTTO E IL…
E’ inutile negarlo. La polemica c’è e si vede. Nell’ambito della maggioranza di centrosinistra che regge il governo regionale della Basilicata si susseguono le polemiche. Ad alimentarle sono le diverse posizioni espresse dai rappresentanti del Partito democratico e da Italia dei Valori. L’ultimo fendente è stato vibrato da Erminio Restaino che ha definito in modo marcato le dichiarazioni dei dipietristi lucani. Oggetto della contesa, almeno quello visibile, è la metodologia usata per il rinnovo della carica di amministratore di Acquedotto lucano. Secondo Italia dei valori la scelta, che è ricaduta sull’uscente Egidio Mitidieri, sarebbe dovuta essere improntata a criteri di trasparenza e professionalità. A difendere la scelta della giunta è entrato in campo il Pd. Facendo salve le motivazioni sotterranee che potrebbero rendere agitate le acque dipietriste (non dimentichiamo che è in dirittura d’arrivo il rinnovo dell’ufficio di presidenza del parlamentino lucano) abbiamo registrato le dichiarazioni del segretario regionale Pd Piero Lacorazza che sostiene che non possano esistere tre anime in un partito con il sei per cento di consensi. Per illustrare efficacemente la situazione, Lacorazza ha reso palesi le sue inclinazioni da cinofilo, ricordando un bel film western di Sergio Leone intitolato “Il buono, il brutto e il cattivo” e attribuendo le tre caratteristiche rispettivamente a Antonio Autilio, Felice Belisario e Aldo Radice. Ci compiacciamo per la scelta, dal momento che si poteva scivolare malamente e fare riferimento a una parodia dello stesso film, fatta da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che, di contro, si intitola “Il bello, il brutto e il cretino”. Non osiamo pensare ad alcun accostamento…
Letto 414 volte